Principale Politica Il voto ai diciottenni anche per il Senato

Il voto ai diciottenni anche per il Senato

Dunque dico subito che sono stato sempre d’ accordo per il voto ai diciottenni per tutto quello che era consentito agli altri, inoltre sono stato sempre favorevole alla eleggibilità di tutti per le cariche istituzionali disponibili della Repubblica italiana, ad eccezione di quella del Presidente della Repubblica, ma solo perchè un tizio che avesse ricoperto questa carica molto giovane avendo a disposizione molti anni di lavoro o di carriera avanti a sè avrebbe potuto approfittare della carica ricoperta in precedenza per ottenere incarichi non attinenti al suo ruolo.

In questo articolo invece affronto un argomento sottaciuto da molti, e cioè se la stragrande maggioranza degli elettori comprendono fino in fondo cosa fanno quando vanno a votare per qualsiasi carica elettiva e persino il motivo per cui votano un Movimento o un Partito politico.

Per non apparire di parte, faccio solo  due esempi, il voto dei meridionali offesi in tutti i modi dai componenti di un Partito politico per quasi trent’ anni ancora presenti in Parlamento , e quello in generale del voto per alcuni sindaci che ad esempio, non hanno quasi mai frequentato il Consiglio comunale, e quindi sono all’ oscuro cosa può significare la carica di Sindaco, e che in seguito si trovano a mal partito nell’amministrare un Comune più o meno grande.

Ma c’ è un’ altra questione da dirimere, ho notato che la maggior parte degli elettori italiani non sanno cosa potrebbe fare l’ eletto una volta mandato in Parlamento o al Senato della Repubblica, e purtroppo non sanno che con il loro voto,  secondo la nostra Carta Costituzionale, non eleggono il governo, ma solo il loro Deputato o Senatore; qualcuno dirà: ma io lo voglio scegliere con la preferenza il mio rappresentante per controllare quello che fa. Ebbene bisogna sapere due cose che tutti gli eleggibili .sono scelti da un Partito politico,  e quindi una persona capacissima e onestissima non  scelta da alcun raggruppamento politico non può partecipare ad alcuna  competizione elettorale. Ma udite, udite la nostra Carta Costituzionale afferma che un qualsiasi Deputato o Senatore potrebbe cambiare in qualsiasi momento il suo raggruppamento politico; quindi si potrebbe trovare indifferentemente a fare l’oppositore ad un Governo o ad appoggiarlo.

Infine per non  scrivere un’ altro articolo sulla cosiddetta emergenza Covid , mi limito a fare una battuta sull’ ultimo DpcM di Conte sulle contestate facoltà dei Sindaci, ricordo a tutti che durante il lockdown vi furono sindaci che per farsi pubblicità andarono per i prati a cacciare ragazzi, o altri di diverso colore politico che addirittura volevano schedare le persone, mentre adesso a quanto pare non intendono prendersi alcuna responsabilità.

Mario Marzano

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