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Il flautista Giovanni Mugnuolo omaggerà il grande musicista Mercadante nel 150° anniversario della morte

Giovanni Mercadante

                                                  M° Giovanni Mugnuolo

L’omaggio al grande musicista Saverio Mercadante sarà fatto (covid permettendo) con  un concerto   scoperto 20 anni fa dal M° Guido Varchetta negli archivi della Biblioteca del Conservatorio di Musica “S. Pietro a Majella” a Napoli; lo spettacolo  sarà  riproposto nel Teatro Mercadante di Altamura dal M° Giovanni Mugnolo, originario di Gravina in Puglia, con ulteriori adattamenti.

Grande attesa quindi per l’evento  calendarizzato a dicembre prossimo. In esclusiva ci è stata concessa l’intervista.

D: M° Giovanni Mugnuolo, come mai questo Suo interesse alla musica del compositore altamurano Saverio Mercadante?

R:  S. Mercadante mi ha coinvolto nei miei studi già da studente. Le sue composizioni  mi avevano incuriosito per le difficoltà tecniche che presentavano; è chiaro che non avevo raggiunto, agli inizi degli studi, una tecnica che mi permettesse di affrontare con disinvoltura il suo repertorio. L’ascolto di alcuni concerti, tuttavia,  era l’unico modo di testare le mie capacità.

D: Veniamo al presente. Come mai la Sua partecipazione alle celebrazioni di S. Mercadante?

R: Quest’anno si commemora il 150° anno della morte del grande Maestro altamurano;  per puro caso sono stato invitato ad esibirmi dapprima al Festival estate 2020 ad Altamura, insieme alla flautista Charina Quintana di Las Palmas e successivamente ancora entrambi  nel teatro Mercadante il 19 dicembre 2020, con musiche del M° Saverio Mercadante.

                                    M° Chiarina Quintana

Il 23 agosto scorso sono arrivato ad Altamura  per prepararmi al concerto che ho tenuto il 27, nei giorni successivi,  con la collaborazione al pianoforte del M° Alfredo Cornacchia.

Il tutto è iniziato magicamente; io e la flautista Quintana ci stavamo esercitando con un duetto di flauto scritto da Mercadante, e mentre proseguivamo nella lettura della composizione sento dalla strada, sotto la finestra, complimenti maestro, ad alta voce, a cui  rispondo con un caloroso: “Grazieee”. Un signore mi chiede: è una composizione di Mercadante? Rispondo di si; si presentano, perché erano in due, Carlo  Moramarco  e Gino Fiore. Due vostri concittadini ben noti nei circoli culturali locali. Si sono offerti subito di farci visitare la casa dove era nato Mercadante e la scalinata della chiesa di San Biagio, dove da piccolo si cimentava  a suonare il flautino. La gioia è stata immensa, una emozione unica e magica, ecco che i sogni si avverano, pensando chissà se potrò esibirmi in teatro con composizioni scritte da Mercadante.

Ed ecco il  secondo sogno; mi giunge un invito da parte dell’Assessore alla cultura ad esibirmi nel teatro Mercadante in data del 19 Dicembre 2020. Luogo ideale per dar lustro al grande Maestro che ha lasciato una immensa eredità musicale, oltre alle opere liriche, un repertorio flautistico di notevole pregio.

D: Veniamo ora all’aspetto tecnico e musicale del Maestro.

R: Quasi tutte le sue composizioni per flauto sono di una estrema difficoltà tecnica ed interpretativa.  Come ho detto prima,  il flautista deve avere una grande padronanza tecnica: suono, articolazione sciolta della lingua, flessibilità del suono ed infine una particolare ascendenza nella interpretazione quasi parallela al lirismo, per specificare meglio, la cantabilità.

Tre anni fa ho avuto l’onore di suonare un concerto per due flauti e orchestra a Napoli presso il Conservatorio di Musica “ San Pietro a Majella”,  dove Mercadante è stato direttore per 30 anni nella fantastica e prestigiosa sala Scarlatti.

A proposito di questo concerto scoperto circa 20 anni fa negli archivi della biblioteca del Conservatorio dal M° Guido Varchetta, a cui va tutto il mio apprezzamento per la cura  alla ricostruzione musicale, va detto che è  un lavoro eccellente e di grande pregio compositivo, in cui dominano  virtuosismo e arpeggi.

Mi auguro  di poterlo eseguire per la prima volta nella città natale di Saverio Mercadante insieme con la bravissima flautista delle Canarie (Spagna), Charina Quintana;  mi ritengo un vicino di casa, gravinese, ma altamurano d’azione avendo studiato presso  l’Istituto Tecnico per Geometri, frequentando tra l’altro ambienti musicali anche non classici.

D: Quali ricordi conserva ancora di Altamura?

R: Tra i ricordi del mio  passaggio nella città di Altamura   resta quello di essermi esibito nel lontano 1975 nel predetto teatro, in occasione  di un concorso per cori, durante il quale mi esibii con un brano di Mercadante. Mi venne assegnato un riconoscimento che custodisco ancora oggi gelosamente.

D: Qualcosa della sua vita artistica?

R: Detto in breve, iniziai con  gli studi musicali sotto la guida di  mio padre Salvatore, flautista e polistrumentista;  cresciuto nel vivaio della banda cittadina di Gravina in P., ho poi frequentato  il Conservatorio “ E.R. Duni” di Matera, dove mi sono diplomato perfezionandomi successivamente  in Svizzera con Peter Lukas Graf.

Ho all’attivo 45 anni di docenza fatta nel Conservatorio di Castelfranco Veneto, laureando più di 250 allievi.

La mia emigrazione fu dovuta alla vincita del concorso nel ‘76 come 1° flauto presso il Gran Teatro la Fenice di Venezia, dove ho collaborato per 10 anni.

Ho collaborato e continuo a collaborare con altre realtà orchestrali sempre come 1° flauto.  In Unione Sovietica sono socio onorario del Museo Skryabin di Mosca. Continuo la mia docenza con le masterclass in accademie come la Bulgaria, Spagna, Moldavia, Lituania.

Nelle mie masterclass l’obiettivo principale, oltre alla docenza di interpretazione sulla vasta letteratura flautista,  è quello far conoscere  le composizioni più significative di S. Mercadante.

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