Tutto il mondo animale, per innato istinto, sa riconoscere l’odore del pericolo, della paura, appunto: l’odore della morte.
E’ una sorta di trappola mentale, una imprescindibile connivenza legata al desiderio, alla volontà di vivere. Alla necessità della sopravvivenza. Il desiderio della vita. Il desiderio della difesa di tale desiderio.
Questa pandemia mondiale, COVID-19, gestita in malo modo dai media e dai tanti profeti dei social, sta diffondendo in maniera esponenziale la “trasmissione” violenta, nella mente, di questo virus: la paura.
La differenza sostanziale con le altre pandemie che hanno attraversato le nostre epoche, è la pericolosità della trasmissione delle informazioni del virus stesso.
Le regole sulla difesa dalla probabile diffusione del virus, oramai le abbiamo fatte nostre. Sono entrate per necessità, per diritto nella nostra quotidianità.
Come farsi il segno della croce quando si entra in chiesa, oppure il saluto di benvenuto.
Il saluto di benvenuto al nuovo arrivato.
Mascherine, gel disinfettanti, distanziamenti sociali divengono, di dovere, opportune metodiche di vita che dobbiamo imparare a modificare. E fino a qui la mente umana riesce, in breve, a trovare le giuste vie, gli appropriati letti dove far defluire queste nuove, improvvise, consuetudini di vita.
In alcuni casi, imprescindibilmente, ci si impiegherà un pochino di tempo in più. E’ fisiologico, non siamo cloni di noi stessi. Siamo tutti differenti, come i virus.
Come diversi sono gli approcci alle informazioni che ci vengono propinate a iosa, ogni singoli istanti, scanditi, nelle nostre oramai giornate legate alla raccolta inconscia dei bugs, della programmazione insulsa dei gestori di piattaforme di trasmissione dati.
Sì, qui mi viene spontaneo e logico interdire le dinamiche di diffusione, non del virus infettivo, COVID-19, ineccepibili fino ad ora, ma della strategia di ammorbamento psichico: virus della deficienza mentale.
E allora, se mal comune deve vederci combattere su un’unica lunga trincea, tutti uniti da colori, lingue e tratti fisici differenti, che ben venga questo spontaneo arruolamento. Seguendo le regole imposte dalla Organizzazione Mondiale della Sanità.
Ma, l’OMS, deve innanzitutto riguardare, assieme alle regole della diffusione di questo nuovo virus, COVID-19, la intersecazione del virus più letale e subdolo, in quanto ben poco conosciuto: il virus che tutela la mente umana.
Allora, facciamo che, di tutto il frutto prodotto, si possa esporre e vendere soltanto il meno pericoloso e dannoso per la stabilità della salute mentale della umanità tutta.
Perché, ciò che tocco con mano, oggi, è l’incertezza del domani.
Giacomo Loiacono