Una legge sfacciatamente leghista, conosciuta con il nome “controllo di vicinato”, non ha passato il vaglio della Corte Costituzionale.
di Raffaele Vairo
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, durante la trasmissione televisiva “Che tempo che fa” dell’11 ottobre 2020, condotta da Fabio Fazio, aveva anticipato alcune norme nel DPCM tra cui quella del divieto di assembramenti anche nelle abitazioni private. Alla domanda del conduttore per sapere come sarebbero avvenuti i controlli, il Ministro aveva ipotizzato il concorso dei vicini. Concorso contro il quale da subito si sono levate le proteste di tutta la Destra che accusava il Ministro di voler coinvolgere i cittadini nel ruolo di spie. Salvini, il rumoroso capitan fracassa, non si lasciava sfuggire l’occasione per denunciare il Governo che, con una norma simile, avrebbe trasformato l’Italia in uno Stato di polizia e avrebbe autorizzato i cittadini a farsi guardoni nei confronti dei propri vicini. Protesta condivisa anche da il Giornale. It del 12 ottobre 2020 che ha solennemente dichiarato : “L’Italia come uno Stato di polizia popolare, in cui i cittadini sono chiamati dal Governo a controllare ciò che fa il loro vicino, a tenere occhi e orecchie aperte per informare poi le forze dell’ordine”.
Ebbene l’incoerenza di una destra sovranista, e anti governativa “a prescindere”, è in contraddizione con la sua stessa politica, come si evince chiaramente dal contenuto della legge regionale del Veneto (legge n. 34/2019), guidata dal leghista Zaia, la quale, “al fine di sostenere processi di partecipazione alle politiche pubbliche per la promozione della sicurezza urbana ed integrata, di incrementare i livelli di consapevolezza dei cittadini circa le problematiche del territorio e di favorire la coesione sociale e solidale” (art. 1 Legge), introduce l’istituto del controllo di vicinato. Il successivo art. 3 affida alla Giunta regionale il compito di favorire la conoscenza, lo sviluppo e il radicamento nel territorio del controllo di vicinato e delle relative iniziative volte a rendere effettiva la partecipazione dei cittadini a garantire la sicurezza nel contesto territoriale di riferimento.
Il Governo, però, ritenendo che la Regione si fosse appropriata di una competenza statale, ha sollevato conflitto di competenza avanti la Corte costituzionale. La quale, atteso che l’attività istituzionale di prevenzione generale e controllo del territorio fosse finalizzata alla prevenzione di reati, dichiarava la incostituzionalità della legge regionale sul rilievo che l’emissione di norme di legge concernenti l’ordine pubblico e la sicurezza delle persone sia di esclusiva competenza dello Stato.
Si dice che la funzione dell’opposizione sia quella di opporsi a ogni iniziativa della maggioranza. Sempre e in ogni caso!
Io non sono d’accordo. Vero è che in un regime democratico l’opposizione ha una funzione molto importante, quella di pungolare il Governo, ma la sua azione e i suoi rilievi devono sempre essere finalizzati alla migliore realizzazione dell’interesse pubblico. Non solo con l’esercizio dell’opposizione, ma soprattutto nella proposizione di alternative che ritiene più utili al conseguimento dell’interesse pubblico.
Tuttavia la sua ambiguità è frequente. Nel recente passato ha preteso le dimissioni di presidenti di regioni guidate dal centro sinistra o di parlamentari e ministri che, a suo avviso, non erano all’altezza, o che risultavano coinvolti in vicende non compatibili con il loro incarico, ma mai ha fatto dimettere personalità politiche del suo partito coinvolte in fatti molto gravi che, se non sempre qualificabili quali reati, lo erano almeno sotto il profilo politico.
E’ affidabile una destra di questo genere? Ai lettori l’ardua sentenza.
di Raffaele Vairo