La proposta è di “un grande progetto che, nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e di resilienza, tenga insieme rigenerazione urbana e rivitalizzazione del tessuto commerciale, dei pubblici esercizi e dei servizi di prossimità di città grandi e piccole”.
Mentre “per quel che riguarda i ristori bisogna rispondere insieme a tre esigenze: tempestività degli interventi, adeguatezza degli stanziamenti, inclusività delle misure a tutte le categorie colpite dalla crisi. Dunque, non soltanto più risorse. È urgente quindi cambiare la logica dei ristori legati alle zone rosse, arancioni e gialle e ai codici Ateco. Ho una proposta semplice: indennizzo adeguato in misura all’entità delle cadute di fatturato quale che sia il settore o il territorio. E poi serve continuità del credito d’imposta per locazioni e affitti commerciali, moratorie fiscali più ampie, e ammortizzatori sociali riformati insieme ad una giusta flessibilità governata e contrattata nei rapporti di lavoro. Sul versante creditizio, bisogna continuare ad assicurare e ad agevolare l’accesso al credito”.