Editoriale
Maria Zaccaria (sociologa criminologa)
Ogni anno, il 25 novembre è dedicato alla giornata sulla violenza sulle donne. Ma perché ricordarsene solo il 25 novembre? non basta fare un minuto di silenzio per ricordare le vittime di violenza, non basta dipingere di rosso delle panchine o altre varie manifestazioni.
È un fenomeno purtroppo in continua evoluzione, bisogna ricordarsi ogni giorno e non solo in una data specifica.
La dichiarazione delle Nazioni Unite sull’eliminazione della violenza contro le donne (1993), definisce la violenza sulle donne “qualsiasi atto di violenza di genere che provoca o possa provocare danni fisici, sessuali o psicologici alle donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia che si verifichi nella vita pubblica o privata”.
Le donne vittime di violenza sono, secondo i dati ISTAT: il 51,3% riguarda una violenza di tipo fisico o psicologico (dato in aumento rispetto al 44,9% dello scorso anno).
Il lockdown ha segregato in casa potenziali vittime di violenza o stalking, tanto da far emergere come nel 48,5% dei casi a chiamare il 1522 siano state vittime coniugate. Non è indifferente però la percentuale di donne single che si è rivolta al numero verde (32,3%). (Dati Istat).
Questi sono i dati delle donne che hanno avuto il coraggio di denunciare, ma attualmente la percentuale del numero oscuro è ancora alto. Purtroppo troppe donne non denunciano e giustificano tale violenza con le classiche frasi: “è colpa mia”, “ho risposto male”, “me le sono meritate”, “è stato un momento no” e così via.
Il 19 luglio 2019, con la legge n.69, è entrata in vigore la legge a tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenza, atti persecutori e maltrattamenti; grazie alla quale ci sono state già 80 condanne per violenza sulle donne.
Il consiglio è DENUNCIARE SEMPRE, al primo campanello di allarme è giusto correre a tutelarsi, ci si può rivolgere ai centri antiviolenza che assicurano l’anonimato e avviano un percorso per tutelare la vittima; ci si può rivolgere alle forze dell’ordine per denunciare; chiamare il numero 1522, dedicato alle vittime di violenza.
Ricordiamo che: la violenza sulle donne non ha confini, ma spesso ha le chiavi di casa.