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Allarme negli istituti scolastici per la morte del prof. Giovanni Cupertino, docente di Tecnologia, colpito da covid

Giovanni Mercadante

Dati allarmanti dalla Protezione civile  che segnala ad oggi (sabato 28.11.2020) circa 1.300 contagiati da covid nel solo territorio di Altamura, mentre a Gravina in Puglia in misura inferiore a mille. Quindi il cluster/il focolaio, la zona critica, si concentra nella capitale della Murgia.

ALTAMURA – La situazione sta sfuggendo di mano. Dalla Protezione civile giungono dati allarmanti. Con l’intervista fatta  al Capo della Protezione civile, Commissario Angelo Tragni, ci sono stati segnalati dati inquietanti; alla data di ieri sera 28 novembre risultano 492 casi positivi nell’ultima settimana per un totale di 1996 casi accertati; 13 decessi; 12 ricoverati più 5 gravi  in rianimazione. Il Comandante della Polizia locale, Ten. Col. Michele Maiullari, invita tutti i cittadini ad osservare le regole comportamentali disposte dalle autorità ministeriali. I trasgressori potranno essere sanzionati. Segue domani un altro articolo a questo proposito.

Sul fronte della scuola, una lettera aperta anonima senza firma dei docenti e senza indicazione del luogo di origine della missiva, per evitare ripicche al corpo docente, è stata indirizzata in primis al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, al Governatore della Puglia Michele Emiliano, alla Ministra della Pubblica istruzione Lucia Azzolina e alla sindaca di Altamura, avv. Rosa Melodia, nonché ad altre istituzioni per sensibilizzarli a prendere provvedimenti più restrittivi con la chiusura momentanea degli istituti scolastici del territorio.

Dall’Ufficio Relazioni col pubblico si apprende che la lettera è giunta nella mani della sindaca, la quale in serata (28.11.2020) ha lanciato un suo video messaggio con un accorato appello su facebook indirizzato a tutta la cittadinanza di osservare scrupolosamente le direttive ministeriali per evitare il contagio. Lunedì 30 novembre la sindaca è intenzionata ad adottare altri provvedimenti,  probabilmente a chiudere tutte le scuole.

La morte del prof. Giovanni Cupertino, ha scosso il mondo scolastico, perché questo mostro invisibile si muove all’interno dei plessi scolastici, dove purtroppo le misure prudenziali per combattere il covid presentano vistose crepe di insufficienti sistemi di sicurezza.

Infatti, un docente che vuole restare nell’anonimato, ha dichiarato che i bambini non possono restare per 5 ore come piccoli robot senza muoversi o scambiarsi delle idee, perché il distanziamento tra i  banchi è previsto di poco più di un metro, quindi insufficiente per la propria sicurezza. Al contrario è sarebbe stato opportuno rimodulare l’orario scolastico con poche ore in presenza ed altre on line.

Un’altra falla molto grave che si è riscontrata nelle misure adottate dal Ministero della P.I. è la mancanza di dispositivi per misurare la temperatura all’ingresso degli istituti.

Allora, mentre davanti agli esercizi privati (bar, ristoranti, panetterie, ecc.) le misure cautelative devono essere osservate alla lettera, lo Stato invece si prende tutte le libertà che vuole, insomma è proprio l’istituzione che non osserva le proprie disposizioni, si può definire un “fuori legge”.

I dirigenti scolastici si sentono abbandonati, non protetti. Le associazioni dei genitori, fa sapere sempre la fonte anonima, siedono ai tavoli di concertazione con la regione per evitare la chiusura delle scuole, quando sarebbero i genitori stessi a dover  tutelare la salute dei propri figli.

Probabilmente in quella sede si vogliono ascoltare altre voci perché non sanno dover poter  parcheggiare i bambini  mentre loro sono al lavoro. Anche  questo è legittimo. Ma la salute così è ad alto rischio per tutta la comunità.

Intanto si è registrata una rivolta dei genitori  l’altro ieri presso la scuola “Padre Pio”.  Per solidarietà verso la famiglia dello scomparso docente, appena sessantenne che  a breve sarebbe andato in pensione, sono stati affissi manifesti da tutta la comunità scolastica che è vicina alla famiglia.

Le polemiche non si placano.  Sono state chiuse e messe in quarantena circa 50 classi distribuite in diversi istituti scolastici.

Altre voci levatesi dal coro fanno osservare che dei 500 milioni di euro stanziati dal governo centrale  all’inizio della pandemia e giunti alla regione Puglia chiedono che fine hanno fatto, visto che nelle scuole primarie che è prevista anche la rete telematica non è stato fatto nulla? Cosa non funziona?

Diverse sigle sindacali chiedono di chiudere le scuole, tra cui  la UIL SCUOLA RUA, in un documento finale  del 16 novembre scorso ha chiesto al governo nazionale e regionale la chiusura totale di tutti gli istituti scolastici pugliesi.  Molti docenti circolano purtroppo nelle scuole e fuori con sintomi da covid. Insomma, una catena di contagi che non si arresterà fino a quando non saranno prese misure più rigorose davanti a questa pandemia.

Al primo lockdown del mese di marzo scorso tutta la comunità altamurana ha osservato le restrizioni ministeriali; in questa seconda ondata invece le disposizioni che giungono dall’alto vengono interpretate a discrezione, nonostante l’evidenza dei fatti che non bisogna abbassare la guardia.

I decessi in quest’ultima settimana superano una decina di casi.

La popolazione è visibilmente scossa da questi tragici sviluppi della pandemia, considerato anche le criticità presenti nell’ospedale della Murgia, dove gli operatori sanitari lavorano sotto stress.

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