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Elezioni Usa 2020

Di Pino Marelli

Non c’è dubbio che ci sono state massicce frodi elettorali nelle elezioni del 2020. Ma Joe Biden potrebbe aver rivendicato la vittoria un po’ troppo presto. E Donald Trump sorride tutti dopo la uscita di un documento legale che potrebbe cambiare tutto. Mentre alcuni sostengono che non esiste una frode elettorale, la verità è che la frode elettorale è vecchia come, beh, votare se stessa. Per anni, le macchine dei democratici nelle grandi città e nel vecchio sud hanno utilizzato una serie di mezzi illegali per rimanere al potere – alimentati, ovviamente, da quote sindacali forzate. Ad esempio, la maggior parte degli storici e degli esperti politici concorderà a malincuore sul fatto che sono state soprattutto le tecniche illegali e le intimidazioni da parte dei capi sindacali e forse anche la folla a dare a JFK la presidenza su Richard Nixon nel 1960. È diventato un punto fermo della politica americana parlare di morti che votano su larga scala a Chicago in quell’elezione. E chi può dimenticare le urne scomparse nel sud-ovest della Virginia nel 1989 che hanno dato al democratico Doug Wilder una vittoria sottile sul repubblicano Marshall Coleman. L’unica differenza nelle frodi elettorali di quest’anno è che è probabilmente lo sforzo più diffuso mai condotto – in effetti, alcuni osservatori politici ritengono che possa significare la fine di un processo elettorale libero ed equo del paese. Ecco perché, qualunque cosa si possa pensare del presidente Donald Trump, il suo impegno a combattere questa corruzione e frode profondamente radicate è vitale per sostenere la nostra Repubblica costituzionale. E ora un documento legale potrebbe cambiare in grande stile l’esito delle elezioni del 2020. In una recente nota legale intitolata “IL DOVERE COSTITUZIONALE DELLE LEGISLATURE STATALI IN UN’ELEZIONE PRESIDENZIALE CONTESTATA”, gli avvocati costituzionali ed esperti elettorali Patrick McSweeney e William J. Olson stabiliscono la base costituzionale e giuridica per le legislature statali negli stati swing molto contestati per prendere il controllo e determinare gli elettori presidenziali degli stati. Il memo inizia con una citazione del famoso caso della Corte Suprema del 1964, Wesberry v. Sanders. “Nessun diritto è più prezioso in un Paese libero di quello di avere voce in capitolo nell’elezione di chi fa le leggi in base alle quali, come buoni cittadini, dobbiamo vivere.
Altri diritti, anche i più elementari, sono illusori se il diritto di voto viene minato. E si riscalda solo da lì. Gli autori ci ricordano che molti americani hanno votato tramite votazioni per assenteismo e ballottaggi per corrispondenza – qualcosa che la commissione bipartisan guidata da Jimmy Carter e James Baker ha identificato come “la più grande fonte di potenziali frodi elettorali” dal 2000. In un invito all’azione gli autori scrivono: “Per quanto riguarda l’identificazione e la correzione di risultati fraudolenti o sbagliati, è ora o mai più, tutto ciò che si può fare deve essere fatto”. La strategia giuridica stabilita da McSweeney e Olson dimostra che le legislature statali non hanno solo un diritto costituzionale, ma anche un dovere costituzionale, di prendere in carico ed elettori elettori legali, buttando via i risultati elettorali chiaramente indenne da frodi.

Pino Marelli, Detroit.

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