Con questa suggestiva notizia la Gran Bretagna ha dato l’annuncio del primo uomo cui è stato inoculata la prima dose del vaccino anti COVID. Il nome della persona evoca inevitabilmente la vita e le opere del drammaturgo inglese più famoso di tutti i temi, rinviando il pensiero alla sua travagliata esistenza. Alcuni suoi capolavori come Re Lear e Macbeth furono scritti durante la peste che imperversò su Londra e sul suo paese natale, Stratford upon Avon. Fuggì dalla peste e si rifugio in Italia sul lago di Garda dove guarì e trascorse la quarantena in Italia tra Lombardia e Veneto,guarendo perfettamente e conoscendo città che ispirarono alcune sue opere come Verona (Romeo e Giulietta), Venezia(Il mercante di Venezia) e Padova ( La bisbetica domata).
Tra tutte le tragedie, per fotografare questi giorni di pandemia e scelte governative, ho scelto Riccardo II, tragedia sul potere. La vicenda narra di un re legittimo per dinastia che si confronta in un rapporto conflittuale con i parenti, quattro zii e relativi figli. Riccardo viene deposto perché messo in discussione dal popolo e dalle classi dirigenti e alla usurpazione del suo potere consegue la privazione di ogni consenso.
“Questa è un’alterazione che riguarda anche la nostra democrazia quando si verifica un vuoto o un attacco all’ordine prestabilito” commenta Peter Stein regista di una mirabile versione teatrale del 2017 con protagonista una straordinaria Maddalena Crippa. Conclude Stein: L’uomo di potere ha due corpi: il primo è quello privato, soggetto a malattie, dolore, umori; il secondo è il corpo come rappresentazione istituzionale. Due parti sempre in conflitto”.
Le recenti vicende sulla positività al COVID di un ministro sono il segno che la vulnerabilità di chiunque è l’emblema che il processo di “democratizzazione” del virus esercita, volenti o nolenti, un valore educativo per tutti, proprio per il delicato compito, munus affidato.
Nel giorno in cui ricorre la morte del premio Nobel Luigi Pirandello, sarebbe utile cercare in ognuna delle persone che incontriamo e che per ragioni sanitarie fatichiamo a riconoscere, i loro occhi e salutandole, ognuno di noi, possa riconoscere i volti nascosti, ribaltando l’aforisma pirandelliano: imparerai a tue spese che lungo il tuo cammino incontrerai ogni giorno milioni di maschere e pochissimi volti. Si dice gli occhi sono lo specchio dell’anima.
La speranza è che con la campagna vaccinale vaccinale nel 2021 possa essere raggiunta l’immunità di gregge e sia l’anno della svolta per intravedere un futuro più sereno, richiamando a rispettare nei comportamenti la Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo secondo il principio fissato il 10 dicembre 1948 dall’ONU che “ tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti”(art.1).
Dario Felice Antonio Patruno