Una “perturbazione dolorosa, più forte di ogni istanza moderatrice del volere”: con queste parole inizia il mio incontro con Nicoletta Montesano
Nicoletta Montesano per chi non la conoscesse è una scrittrice, giornalista Reporter ,manager nazionale e internazionale che nasce a Matera nel 1955.
Vive per tanti anni in
Germania, ma in realtà passa la maggior parte della sua vita viaggiando,definendosi appuntocittadina del mondo.
Con il suo lavoro,porta nel mondo
il meglio del Made in Italy (turismo, enogastronomia, arte, cultura, eventi
internazionali), soprattutto della sua Basilicata e della sua amata città di origine
Matera.
Ovviamente accumula un enorme bagaglio di esperienza dall’estero.
Tra le altre cose è Presidente e
Ambasciatrice del CAD Città di Matera 2019 e del CAD Sociale GERMANIA
(Centri di Ascolto del Disagio), composto da libere associazioni di cittadini
desiderosi di contribuire con la propria azione e il proprio impegno allo sviluppo sociale del paese.
Il nostro incontro nasce per caso e ciononostante ,ella ,si ritrova a conversare con me come se fossimo amiche di vecchia data.
«Vedi cara Daniela un errore che si fa spesso in buona fede con le persone affette da depressione è sollecitarle a reagire .Nella depressione c’è ,infatti,una fissità dello stato di dolore che non è influenzabile dalla volontà. Ciò che viene a mancare è proprio la volontà».
In buona sostanza mi fa capire che chi incita una persona depressa a darsi da fare semplicemente non considera un fatto: la depressione non è la tristezza o il suo contrario come la felicità, ma è una vitalità incontrollabile poiché è piu forte di ogni istanza moderatrice del volere.
” La depressione mi aveva rallentato sia fisicamente che cognitivamente ma anche emotivamente. Tanto che, in alcuni casi, non ero nemmeno in grado di fare le cose più banali, dall’andare al lavoro o farmi la doccia.”
Mi racconta di come ogni azione si scomponesse nel suo cervello ,fino a renderlo un cimitero :tante micro azioni, tutte con un proprio peso specifico, tutte dispendiose di energia e soprattutto, tutte senza senso.
Invero in una società attiva e molto prestazionale come la nostra, una persona che soffre di depressione è ancora soggetta a uno stigma fortissimo: la depressione provoca vergogna.
Inoltre” la depressione ti rende solo e soprattutto ti rende colpevole nei confronti degli altri ma soprattutto nei confronti di te stesso cara Daniela”
Le sue parole mi riportano alla mente quelle di Andrew Solomon “Ora so che la depressione è il segreto di famiglia di ognuno di noi” Infatti Solomon era un uomo sano, ricco, bianco, che di mestiere faceva lo scrittore. Una di quelle persone che “hanno tutto”. Eppure in un momento della sua vita si ritrovó a non riuscire ad alzarsi dal letto fino ad arrivare a fare consapevolmente sesso con uomini che presumeva sieropositivi nella speranza di contrarre il virus a sua volta.
Per chi non ha mai sperimentato episodi depressivi, reazioni anche ben più lievi di questa sembrano del tutto incomprensibili. Non solo, anche chi ne è affetto è spesso consapevole di quanto sia assurda e grottesca la propria visione, ma non riesce comunque a sottrarsi.
Ma dal racconto di Nicoletta oltre al dolore straziante per gli anni vissuti nel buio emerge anche e soprattutto la sua voglia di rivalsa: perché, lei,c’è l”ha fatta a reagire e ad uscirne .
Questo è quello che voglio testimoniare e ricordare del nostro incontro :la sua forza il suo coraggio la fermezza con la quale ha restituito la vera se stessa agli altri agli affetti più cari ai suoi figli senza trasformarsi in qualcun altro.
Nicoletta è tornata alla vita perché la vita è una cosa meravigliosa.
Perché se la tristezza fa parte della valle di lacrime, la depressione vera, quella clinica, è forse la disabilità più diffusa al mondo.
Una malattia ha voluto travolgere la sua vita e quella delle persone a lei vicine ma lo stesso male ,allo stesso tempo ,l’ha spinta a tirar fuori tutto il suo coraggio.
Così è uscita dall’ombra per raccontarsi agli altri e a me diventando un ‘ ambasciatrice di speranza e determinazione.
Grazie Nicoletta per aver avuto la vita di raccontare la vita .
Daniela Piesco.