Principale Politica Diritti & Lavoro “Non vogliamo poltrone. Pronti a lasciarle”, dice Renzi

“Non vogliamo poltrone. Pronti a lasciarle”, dice Renzi

Il leader di Italia viva va ancora all’attacco: “Con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nessun problema personale ma politico. Se qualcuno davvero immagina che abbiamo fatto tutto questo baccano per prendere un ministero in più, deve farsi vedere. Possibilmente da uno bravo”

governo renzi non vogliamo poltroneMatteo Renzi a Porta a Porta (Ravagli)Nessun problema personale con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ma un problema politico, messo sul tavolo da Italia viva, unico partito disposto a mollare le poltrone.  Matteo Renzi torna a parlare di governo con la sua E-news, ‘aspetta’ che il premier vada, come annunciato, a riferire in Parlamento, e nello specifico in Senato, visto che il leader di Iv è lì che è stato eletto; non arretra sui contenuti, e fra questi la necessità di utilizzare i soldi del Fondo salva Stati per trovare le risorse che servono alla Sanità.

“Se qualcuno davvero immagina che abbiamo fatto tutto questo baccano per prendere un ministero in più, quel qualcuno deve farsi vedere. Possibilmente da uno bravo. Grazie”, scrive Renzi, dopo aver illustrato le posizioni di Iv.  Nè manca di sottolineare: “Magari avessimo un problema personale: noi abbiamo un problema politico con Conte. E gli ho scritto qui, mentre i parlamentari di Italia Viva hanno scritto a Gualteri qui. Sul Recovery, sul Mes, sull’intelligence, sulla scuola, sull’alta velocità, sul garantismo, sul ruolo internazionale dell’Italia e sulla presenza nel Mediterraneo, sul rapporto con gli Stati Uniti, sul lavoro e il reddito di cittadinanza, sulla crescita, sullo stile istituzionale ho argomentato idee diverse. Non è un fatto personale, si chiama politica. E ho messo nero su bianco le nostre riflessioni per evitare che fossero sostituite dalla ‘narrazione’ dei portavoce”.

“Ma vi rendete conto che nel Recovery Plan per i giovani e l’occupazione, nei prossimi sei anni, ci sono meno risorse di quelle che sono previste per il solo 2021 per il cash-back? Davvero il futuro dei nostri giovani vale meno del futuro di una carta di credito?”, osserva ancora  Renzi. Il leader di Iv contesta “le veline del Palazzo” che  “riempiono i giornali di toto ministri” sono “chiacchiere buone solo per far passare il messaggio che si risolve tutto con un rimpastone“, ma Italia viva sta sul merito delle cose: “Il Premier ha detto che verrà in Parlamento in modo trasparente. Lo aspettiamo in Senato. E se i responsabili di Lady Mastella sosterranno questo governo al posto nostro noi non grideremo allo scandalo ma rispetteremo la democrazia parlamentare”.

Oggi la priorità, spiega ancora Renzi, sono i vaccini: “La velocità del vaccino salva la vita, come sanno in Israele. È per questo che mesi fa avevo chiesto un piano vaccinale per tempo, senza che a gestirlo fosse sempre e soltanto il commissario Arcuri, ribattezzato Superman dal Governo. Ma non è colpa nostra se diciamo le cose prima e non ci ascoltano. Del resto, se ci fosse oggi un rapporto diverso tra Stato e Regioni – come pure avevamo proposto qualche anno fa – le cose sarebbero molto più semplici e efficaci. Vaccinare si può e si deve (qui Vito De Filippo e Lella Paita hanno lanciato una giustissima petizione, siamo quasi a quota 10.000 firme: più firmiamo, più facciamo pressione). A Napoli, mezzo secolo fa, vaccinarono contro il colera un milione di persone a settimana. In Israele corrono e vaccinano a più non posso, anche con un governo dimissionario. Perché in Italia andiamo a rilento? Se servono più risorse, c’è il Mes. E se avessimo preso il Mes sei mesi fa oggi avremmo più vaccinati. Semplice, no?”, nota.

Intanto, all’unisono, altre voci si levano in Italia viva, come quella del presidente del gruppo di palazzo Madama, Davide Faraone: “Conte deve dare risposte immediate prima agli italiani che a Italia viva: basta con la tattica del rinvio che fa male al Paese. Da mesi abbiamo posto temi veri dal Mes al recovery, dalle scuole al lavoro e il premier non può continuare a galleggiare sulle questioni aperte. Abbiamo posto temi seri, si possono affrontare e risolvere per tirare fuori il paese dall’emergenza o si posso tenere lì e andare a caccia degli Scilipoti in Parlamento. La scelta sta al premier, ma devo dire anche alle forze politiche di maggioranza che lo sostengono. Noi lo abbiamo detto chiaramente, non facciamo compromessi al ribasso e non abbiamo bisogno di spostare la notte più in là”, ha aggiunto.

“Italia Viva e’ sempre rappresentato come il partito che crea problemi al governo ma ieri sera e’ andato in onda un teatrino imbarazzante non con Iv ma tra il Pd e il M5S“, osserva invece il ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, intervistata da InBlu Radio. “Una discussione infinita – ha proseguito Bellanova – e un consiglio dei ministri che e’ iniziato alle 21 ed e’ finito quasi all’una di notte per discutere se aprire le scuole il 7 o l’11 gennaio. Il problema però è molto piu’ serio: cioè se in questi mesi si è lavorato per permettere alla scuola di aprire in sicurezza”.

“La nostra valigia è pronta – ha ribadito la Bellanova – ma il problema vero e’ che risposte si danno a questo Paese. Credo sia da irresponsabili non farsi carico delle emergenze che l’Italia deve affrontare. Noi aspettiamo risposte. Capisco i tanti retroscena che si fanno e nella stragrande maggioranza senza fondamento ma noi siamo in attese di risposte rispetto a questioni concrete che abbiamo posto come ad esempio come devono essere gestite e a che cosa devono essere finalizzate le risorse del Recovery Fund. Il punto è come spendere questi 209 miliardi. Se si continua con la logica dei bonus non risolvono i problemi”.

“Spero che tutti – ha concluso Bellanova a InBlu Radio – mettano da parte le loro ambizioni personali, le arroganze e presunzioni. C’è bisogno di capire che i problemi non si risolvono con comparsate televisive, dirette Facebook, annunci alla Nazione di notte e di giorno. I problemi si risolvono non perchè diciamo ‘siamo i secondi in Europa sui vaccini’. Avere disponibili 470 mila vaccini e averne fatti soli 150 mila è un problema. Il vaccino è arrivato e noi non siamo in grado di somministrarlo adeguatamente perchè in questo momento non c’è ancora un piano vaccinale reale e manca l’elenco dei centri vaccinali. Bisogna vaccinare h24 se vogliamo contrastare la diffusione del Covid”.

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