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La Poesia è per tutti
foto di copertina Federico Garcia Lorca
… la poesia non si mangia ma può diventare indispensabile
Rubrica culturale del Corriere di Puglia e Lucania, a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
L’intento della rubrica è quello di sfatare l’idea che la poesia sia qualcosa di astruso e che possa piacere o non piacere. In realtà la poesia è nelle nostre vite più di quanto noi possiamo immaginare. Basti pensare alla commistione della poesia con le altre forme artistiche, per esempio alla musica pop, di cui essa è un riflesso.
Proporremo, ogni giorno, pochi grammi di poesia, legati ad un fatto del giorno o ad una data da ricordare sperando che, tra le mille incombenze quotidiane, ogni Lettore, possa ritagliarsi qualche minuto per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi.
Buona Poesia!
Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
redazione@corrierepl.it
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Il 9 gennaio 1881, nasce a Firenze GIOVANNI PAPINI, poeta, terziario francescano, noto anche col nome religioso di fra’ Bonaventura. Fu divulgatore delle avanguardie del futurismo e del decadentismo. Durante la sua esistenza passò da una posizione ad un’altra opposta, dall’ateismo al cattolicesimo, dall’interventismo all’avversione alla guerra. Fu rivalutato solo dopo a sua morte, tanto che Jorge Luis Borges lo definì un autore “immeritatamente dimenticato”.
FAMMI TORNAR BAMBINO
Nella concavità delle valli benedette
passan fiumi dorati tra vinchi e violette;
le piante rabbellite di petali e d’uccelli
offron disegni d’ombre ai giochi degli agnelli;
le belle foglie nuove dell’erbe prataiole
sembrano lingue verdi che assaporano il sole.
Pastori senza greggi, branchi senza pastori
si stendono felici sui primaticci fiori,
e due bovi incantati alla metà del solco
ascoltan, bianchi e fermi, il canto del bifolco.
L’aria giovane tesa sopra i colli celesti
illumina di pace gli spartimenti agresti.
O santità perduta del mio cielo infantile,
oggi recuperata nella luce d’aprile,
fammi tornar fanciullo in valle di riposo
quando tutto era sacro, puro e miracoloso;
fammi tornar bambino, quando tutto era mio
ciò che alla dolce terra ha regalato Iddio!