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Accorato appello alla sindaca Melodia dalle imprese del terziario ingabbiate dalle normative anticovid

Cresce l’allarme delle imprese del terziario senza ristoro ingabbiate  dalle normative anticovid  – accorato appello alla sindaca Melodia

Giovanni Mercadante

ALTAMURA – Mentre il Governo centrale seguito dalle amministrazioni comunali blocca tutte le attività di ristorazione  ed esercizi collaterali con un effetto domino paralizzando in tal modo l’economia, questi piccoli imprenditori devono fare i conti  come sostenere le proprie famiglie,  le scadenze dei pagamenti di fornitori, banche, tasse e quant’altro.

Certo è  che la situazione non è più gestibile con i fermi a singhiozzo che contribuiscono a rendere più difficoltosa la gestione delle singole attività, se  si considera che i ristoratori necessitano di materie prime e prodotti freschi.

Il comunicato stampa diramato dal Comitato Civico “Articolo1Altamura” è una lettera aperta all’attenzione della sindaca avv. Rosa Melodia. Un appello che non può rimanere inascoltato e senza  risposta, nascondendosi dietro le direttive del Governo centrale e quello regionale. Bisogna avere il coraggio di esporsi ed affiancarsi agli esercenti di quelle attività fragili, da cui proviene il loro sostentamento. Chi ne risente maggiormente solo quegli esercizi avviati da poco tempo, il cui investimento è costato un occhio tra mutui con le banche ed esposizioni con i fornitori a loro volta colpiti da questa bufera del covid.

Il loro dramma si sta consumando sotto gli occhi di tutti. Molte attività chiuderanno; la disoccupazione crescerà vertiginosamente e le banche saranno le prime ad andare in sofferenza per i mutui concessi e per il mancato rientro dei capitali con interessi.

Le parole del Comitato sono pesate, col “cappello in mano”. Ne riportiamo il testo integrale per evitare commenti che li riteniamo superflui dal nostro osservatorio.

E’ nostro preciso intento offrire, carissima Sindaca, un chiaro, nitido contributo alla crescita evolutiva della nostra Comunità, perlomeno questo è il nostro spirito, il nostro volere, il nostro sentimento. Nonostante le gravi, singolari e spesso inspiegabili limitazioni e difficoltà, siamo rimasti, per nove mesi, in religioso silenzio. Abbiamo creduto nel senso di Comunità, in quell’atavico quanto riconosciuto spirito altamurano. Quello che infiammò gli animi dei nostri Avi: i Martiri del 1799. 

Ad oggi, tuttavia, nulla abbiamo di virtuoso da annoverare, sebbene le peculiarità rivoluzionarie e libertarie della nostra gente siano indiscutibili. Questo popolo straordinario, da sempre esempio di autodeterminazione ed indipendenza ha, evidentemente, smarrito la propria stella polare ed i ferventi valori che l’hanno da sempre caratterizzato.

Per questo, cara Sindaca Melodia, egregi Assessori, siamo qui, oggi, a richiamare gli alti valori che tanto caratterizzano la nostra storia, le nostre radici e le nostre sensibili coscienze.

Ricordiamo anche, che, se gli attori preposti: associazioni di categoria, rappresentanti politici ed istituzionali, avessero svolto il loro ruolo con Etica Alta, quasi sicuramente, questa aggregazione di anime che prende il nome di “COMITATO”, non sarebbe mai sorta. Allora, cara Sindaca, per omaggiare il nostro ruolo di cittadini, lavoratori autonomi, professionisti ma prima di tutto Padri e Madri di una generazione che, oggi, si vede espropriata del proprio futuro, anche molto prossimo, siamo a chiederle, nell’interesse di tutti, di condividere e sostenere le nostre proposte.

Non ci sarà una seconda occasione. Non possono esserci tempi supplementari. Noi siamo qui, con l’anima lacerata da una gestione disumana dell’emergenza, a chiederle di condividere le nostre profonde preoccupazioni, i nostri forti timori che il tempo sia terminato. Si, il tempo è terminato. 

Il tempo di riprenderci il nostro futuro, i nostri sogni e quelli dei nostri figli, quello per cui abbiamo dedicato la nostra vita.

Siamo certi che, anche Voi, carissimi rappresentanti istituzionali, possedete il nostro medesimo ardore e desiderio, non abbiamo motivo di dubitare della vostra vicinanza, del vostro disorientamento e della vostra preoccupazione. Le istanze che qui vi sottoponiamo sono la sintesi di un disagio collettivo che non troverebbe motivo per non essere mutuato. I punti sotto elencati, quale spunto per un’azione amministrativa foriera di un netto quanto considerevole cambio di marcia, sono il focus per un concreto spiraglio di resistenza, di un’immanente azione di governo e del più elevato senso di rappresentanza.

Di seguito i punti da noi proposti.

LE NOSTRE PROPOSTE

  • Esenzione TARI (Tassa raccolta rifiuti), per il periodo di emergenza, per attività commerciali, artigianali e professionali.
  • Rimborso quota parte variabile TARI afferenti ai mesi di marzo, aprile e maggio 2020 per quelle attività che hanno subito la chiusura, seppur parziale.
  • Riduzione IMU parte comunale per immobili destinati ad attività commerciali, artigianali, industriali e professionali.
  • Esenzione temporanea per il pagamento dell’imposta pubblicitaria e affissione su spazi pubblici per 1 anno per microimprese e commercianti.
  • Prevedere un contributo a sostegno dei costi di affitto per commercianti, artigiani e liberi professionisti che hanno subito la limitazione della propria attività. Riconoscere un importo pari al 40% del canone di locazione.
  • Sostegno immediato alle associazioni sportive, alle attività wellness, fitness, cinema e teatri.
  • Destinare le risorse risparmiate dal Comune durante il periodo di lockdown (causa mancato espletamento di servizi comunali) a supporto delle attività.
  • Semplificazione burocratiche per concessione e ampliamento degli spazi esterni delle attività (DEHORS). Alla riapertura, prevedere l’ampliamento degli spazi concessi e la possibilità, per tutte le attività commerciali, di installare paraventi e/o coperture negli spazi esterni.
  • Predisporre sportello comunale che supporti le attività nell’informazione e partecipazione a misure di sostegno regionali e nazionali.
  • Ristori a sostegno della attività commerciali colpite dalle ordinanze comunali.

Comitato civico “ARTICOLO1ALTAMURA”

 

 

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