La Poesia è per tutti
foto di copertina Federico Garcia Lorca
… la poesia non si mangia ma può diventare indispensabile
Rubrica culturale del Corriere di Puglia e Lucania, a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
L’intento della rubrica è quello di sfatare l’idea che la poesia sia qualcosa di astruso e che possa piacere o non piacere. In realtà la poesia è nelle nostre vite più di quanto noi possiamo immaginare. Basti pensare alla commistione della poesia con le altre forme artistiche, per esempio alla musica pop, di cui essa è un riflesso.
Proporremo, ogni giorno, pochi grammi di poesia, legati ad un fatto del giorno o ad una data da ricordare sperando che, tra le mille incombenze quotidiane, ogni Lettore, possa ritagliarsi qualche minuto per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi.
Buona Poesia!
Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
redazione@corrierepl.it
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Il 10 gennaio 1957, nasce a Roma VALERIO MAGRELLI. Laureato in filosofia all’Università di Roma, ha insegnato ed insegna presso le università di Pisa e di Cassino. Ha esordito all’età di ventitré anni con una raccolta di poesie intitolata Ora serrata retinae. Esperto di letteratura francese, è autore dell’antologia Poeti francesi del Novecento, oltre che di diverse traduzioni da Valéry, Mallarmé, Debussy e Verlaine. La poesia di Magrelli è poesia colta e rigorosa, intenta a ragionare sulle parole e sulla forza che queste sanno imprimere al linguaggio, una parola scritta che si fa luce, materia.
LA POESIA
Le poesie vanno sempre rilette,
lette, rilette, lette, messe in carica;
ogni lettura compie la ricarica,
sono apparecchi per caricare senso;
e il senso vi si accumula, ronzio
di particelle in attesa,
sospiri trattenuti, ticchettii,
da dentro il cavallo di Troia.
***
Scivola la penna
verso l’inguine della pagina,
e in silenzio si raccoglie la scrittura.
Questo foglio ha i confini geometrici
di uno stato africano, in cui dispongo
i filari paralleli delle dune.
Ormai sto disegnando
mentre racconto ciò
che raccontando si profila.
È come se una nube
arrivasse ad avere
forma di nube.
Da Ora serrata retinae (Feltrinelli 1980)