Adriano Urso era un musicista, il jazz era la sua passione e il suo lavoro. Poi è arrivato il Covid e, come tanti, si è adattato per andare avanti. Aveva iniziato a lavorare come rider. È morto d’infarto mentre spingeva la sua macchina in panne durante il suo turno di consegne. “Una tragedia che non si poteva prevedere, ma che ci dovrebbe far riflettere” secondo il portavoce nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni “Sebbene questi problemi non siano nuovi, è evidente – prosegue l’esponente di Leu – quanto siano stati aggravati dal totale stop dello spettacolo dal vivo durante la pandemia. Nel nostro Paese si riusciva a stento prima a mangiare con la cultura, ma oggi è diventato impossibile: l’arte sembra quasi sempre l’ultima ruota del carro. Credo che i lavoratori e le lavoratrici di questo settore meritino più rispetto e riconoscimento. Non a parole, ma con i fatti, mettendoli in condizione di lavorare e poter vivere del loro lavoro, nella sicurezza di tutti e tutte. E se non è possibile, come oggi, sostenendoli adeguatamente. Gli strumenti ci sono”. Tra questi, suggerisce Fratoianni, “il reddito di base universale in questo settore. Ci sono proposte di legge di cui stiamo discutendo, anche ad Equologica, ed e’ venuto il momento che anche il governo faccia dei passi in questa direzione. Sarebbe bello se la politica parlasse anche di questo e non solo di come si sia svegliato questo o quel politico. Forse avremmo meno storie come quella di Adriano da dover raccontare”. Anche la Cgil di Roma ribadisce “con forza alle istituzioni l’assoluta urgenza di garantire pieni diritti e tutele ai lavoratori del food delivery, a partire dal diritto alla salute e alla sicurezza sul luogo di lavoro”. “Denunciamo ancora una volta l’insufficienza di misure per garantire continuità di reddito e giusto salario per le categorie di lavoratori più precari, molto presenti nel settore della cultura. Per questo, nei prossimi giorni, proseguiremo la mobilitazione a sostegno dei diritti dei rider e dei lavoratori della cultura”.
Fonte: AGI