Principale Ambiente & Salute Ecco “Tyrrhenian collegamento”, lo sviluppo sostenibile della rete elettrica per la decarbonizzazione

Ecco “Tyrrhenian collegamento”, lo sviluppo sostenibile della rete elettrica per la decarbonizzazione

Un imponente progetto che dovrebbe dare un robusto contributo al Mezzogiorno e in particolare a Sicilia e Sardegna.

Il riferimento è la realizzazione del progetto di Terna nel collegamento elettrico in cavo HVDC (High Voltage Direct Current) ovvero alta tensione in corrente continua. Due cavi elettrici collocati in fondo al mare a una profondità di 1550 metri e di lunghezza pari a di 480 km collegano la Sicilia alla Campania.

Su un tracciato distinto scorre un altro cavo in fibra ottica usato per la comunicazione tra le due stazioni di conversione di Termini Imerese in Sicilia e di Eboli in Campania. La potenza massima è di 1000 MW (500 MW per polo). Il progetto è denominato Tyrrhenian collegamento ed è parte del Piano di Sviluppo della Rete Elettrica Nazionale che, a sua volta risponde agli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia Clima 2030 il PNIEC. Un piano redatto nel rispetto di regolamenti e direttive dell’Unione europea, che ha fissato come obiettivi 2030 vari target, tra l’altro vincolanti.  Taglio delle emissioni al 2030 del 40% rispetto al 1990, aumento al 32% della penetrazione delle rinnovabili nei consumi finali di energia; calo del 32,5% dei consumi di energia rispetto allo scenario di riferimento del 2008 ( per i puntigliosi è lo scenario delineato usando il modello PRIMES ).

I primi due obiettivi (gas serra e rinnovabili) sono vincolanti, il terzo che riguarda l’efficienza energetica è indicativo. La  produzione elettrica nel PNEC è del 55,4% probabilmente da adeguare  al target della  direttiva RED II che per le FER  aumenta l’obiettivo dal 27% al 32% implicando  una produzione elettrica da rinnovabili pari al 60,5% ( dagli attuali 184 a 304 miliardi di KWh  nel 2030). IL Piano di Sviluppo di Terna della rete elettrica ,che comprende anche “Tyrrhenian Linkè stato sottoposto alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), uno strumento che verifica la sostenibilità ambientale diversamente dalla valutazione di impatto ambientale che verifica la compatibilità. La VAS fatta sul Piano di Sviluppo 2018 ha ottenuto parere positivo, da parte del Ministero dell’Ambiente, il 22 luglio dello scorso anno. Ignoro i motivi che hanno portato le regioni Campania e Sicilia, a non presentare osservazioni al “PdS 2018 “ di Terna con conseguenti valutazioni da parte della Commissione VAS del Ministero dell’Ambiente. Il progetto “Tyrrhenian Link”  consta di due stazioni di conversioni: il tratto sottomarino e i due collegamenti, tratto sottomarino in emersione con stazione di conversione e quest’ultima raccordata attraverso due terne di  cavi  all’elettrodotto Montecorvino–Laino, nel caso della stazione di conversione di Eboli.

L’intera opera è costituita da una parte in corrente continua e un’altra in corrente alternata.

La stazione di conversione di Eboli occuperà un’area di 60.000 metri quadrati su terreno completamente agricolo. L’approdo del cavo marino avverrà in località Torre Tuscia Magazzeno (Battipaglia) e, a secondo del tracciato prescelto, considerato che ci sono due possibilità dopo un percorso di 17,3 Km (scelta 1) o di 21,4 Km (scelta 2) arriva nella stazione di conversione di Eboli.

In entrambi i tracciati 12,3 Km interessano il Comune di Battipaglia e da 5 a 9,1 Km il Comune di Eboli. Il cavo marino approderà a circa 6,5 km dalla costa. L’impatto ambientale di tipo elettromagnetico riguarda il campo magnetico statico non disciplinato dalla normativa italiana. Il dato limite si trova nella Raccomandazione del Consiglio Europeo di 22 anni fa ed emanate dall’ICNIRP (Commissione Internazionale per la Protezione  dalle Radiazioni Non-Ionizzanti). Limite rispettato. L’altro limite riguarda il campo magnetico prodotto dalla corrente alternata fissata dal DPCM 8 luglio 2003 (obiettivo di qualità di 10 microtesla ). Il cavo di collegamento dal punto di emersione alla stazione di conversione di Eboli è interrato mentre l’uscita dalla stazione di Eboli al collegamento con l’elettrodotto Laino/Montecorvino è aereo. I cavi interrati in corrente continua (HVDC è alta tensione in corrente continua) non producono campi magnetici. Il tempo di realizzo dell’opera è di 5 anni dal momento dell’ottenimento delle autorizzazioni. Il contenimento del riscaldamento globale entro i limiti dell’incremento massimo di temperatura di 1.5 gradi centigradi di cui al Report IPCC e all’Accordo di Parigi passa unicamente attraverso la modifica radicale del modello energetico con conseguente decarbonizzazione dei cicli produttivi.

Erasmo Venosi già professore associato università La Sapienza, è stato componente Commissione Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del ministero ambiente per concessione autorizzazione integrata Ambientale grandi impianti industriali Italiani

Roberto De Giorgi

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.