Le ali sulla pelle è un romanzo brillante che lancia Franco Filiberto quale nuova promessa nel mondo del giallo d’autore. Stile, ambientazione, personaggi e linea narrativa fanno di questo libro un bel thriller dalla trama avvincente e articolata. La storia cattura da subito l’attenzione del lettore e lo tiene incollato fino all’ultima pagina. Il racconto si apre con le elucubrazioni del commissario Pandolfi sul fatto che il battito di ali di una farfalla possa far piovere a Pechino o niente meno provocare una tempesta a New York, teorie fuori dalla sua portata, da cervelloni. Fil rouge dell’intero racconto è proprio il battito di ali della farfalla che l’autore ha anche scelto per la copertina. Un battito di ali e tutto può cambiare, accadimenti che si avvicendano e sovvertono il destino dei personaggi e l’ordine degli eventi. Il nostro simpatico commissario verrà travolto suo malgrado da un caso molto particolare, il ritrovamento di un cadavere in un parco pubblico, un uomo morto per cause naturali, almeno ad una prima analisi del medico legale. Cosa rivelerà di fatto l’esame autoptico? Chi è quell’uomo? Da dove viene? Perché il suo corpo presenta tante cicatrici? Pandolfi ha davanti a sé molte incognite. La trama ben modellata e dalla struttura complessa dimostra l’abilità di Filiberto di essere in grado di creare suspense e aspettative senza mai essere banale e scontato nel raccontare. Il suo stile unico invita a una lettura attiva, e il ritmo serrato di narrazione coinvolge emotivamente il lettore. Un thriller semplicemente ingegnoso!
Francesca Moretti