La ‘maggioranza Ursula’, ovvero i giallorossi assieme a Forza Italia, non sarebbe sufficiente per sostenere Draghi. Ma l’ingresso di Salvini cambia gli equilibri. Ecco i possibili scenari in Parlamento.
Lega e Movimento 5 stelle. Sono i due partiti i cui numeri in Parlamento sono fondamentali al nuovo governo per ottenere la maggioranza assoluta. Infatti, la sola ‘maggioranza Ursula’, ovvero i giallorossi assieme a Forza Italia, non sarebbe sufficiente.
Il partito di Matteo Salvini ha confermato l’appoggio al governo guidato da Mario Draghi, mentre il Movimento 5 stelle è diviso al suo interno tra i favorevoli a far parte della partita e i contrari (soprattutto tra i senatori) a sostenere l’esecutivo dell’ex governatore della Bce. Ma, con il sì dei leghisti, i numeri dei pentastellati non sarebbero più determinanti (e viceversa). L’appoggio di Lega e M5s, infatti, è sì fondamentale dal punto di vista dei numeri, ma il sì dell’una forza politica fa venir meno la necessità numerica del via libera anche da parte dell’altra. Ecco alcuni scenari possibili
Maggioranza con Lega e M5s
Considerando i sì di Pd, Forza Italia, Iv, Leu e gruppi ‘minori’, se anche M5s e Lega, che hanno governato assieme nel Conte I, dovessero votare la fiducia a Draghi il nuovo esecutivo avrebbe una maggioranza amplissima: almeno 288 sì al Senato, che potrebbero crescere fino a sfiorare i 300 (la maggioranza assoluta è fissata a quota 161), e oltre 580 alla Camera (la maggioranza assoluta è pari a 316). All’opposizione si collocherebbe solo FdI (33 deputati e 19 senatori).
Maggioranza con Lega ma senza M5s
Se i 5 stelle dovessero optare per il no al governo Draghi, la maggioranza avrebbe numeri meno ampi, ma comunque superiori alla maggioranza assoluta in entrambi i rami del Parlamento. Al Senato l’esecutivo potrebbe contare su almeno 196 voti: 10 senatori del gruppo Europeisti; 52 Forza Italia; 18 Italia viva; 63 Lega; 35 Pd; 7 Autonomie (che salirebbero a 8 con il voto del senatore a vita Napolitano da tempo assente dall’Aula); 2 Azione-Più Europa; 3 Cambiamo-Idea; 6 Leu (qualora il gruppo decida di sostenere il governo, un sì compatto che al momento non è ancora scontato).
A questi numeri potrebbero aggiungersi una decina di senatori del Misto, portando la maggioranza a superare quota 200. All’opposizione si collocherebbero FdI (19 senatori) e M5s (92 senatori), per un totale di 111 voti. Alla Camera il governo Draghi potrebbe contare su almeno 392 voti (considerando il sì compatto di Leu): 91 deputati FI; 28 Iv; 131 Lega; 93 Pd; 4 Azione-Più Europa; 15 centro democratico; 12 Leu; 4 Maie; 4 Minoranze linguistiche; 10 NcI. All’opposizione si collocherebbero FdI (33 deputati) e M5s (190), per un totale di 223.
AGI – Agenzia Italia