Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, a dicembre la produzione industriale scende dello 0,2% su novembre, mentre in media, nel 2020, cala dell’11,4% sul 2019.
“Un anno funesto. Un terremoto si è abbattuto sulle nostre industrie. O arrivano al più presto i soccorsi del Recovery Plan o saremo seriamente inguaiati. La produzione del 2020 è scesa rispetto al 2019 dell’11,4%, il secondo peggior risultato di sempre dopo la caduta del 18,8% del 2009 (cfr tabella n. 1). Ma per quanto riguarda i beni di consumo, il crollo del 2020, pari a -11,4%, è superiore persino al 2009 quando precipitarono “solo” del 7,4 per cento” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Inoltre, rispetto ai dati destagionalizzati, non solo la produzione di dicembre è ancora inferiore del 3,7% rispetto a febbraio, ultimo mese pre-lockdown, e del 4,9% su gennaio, ultimo mese pre-pandemia, ma è addirittura inferiore del 5,2% rispetto al rimbalzo di agosto” conclude Dona.
Secondo lo studio dell’associazione di consumatori, i beni di consumo non durevoli hanno un gap da recuperare dell’11,1% su gennaio, 10,1% su febbraio e del 7,8% su agosto.