Si chiama Farfarout, o 2018 AG 37, ed è stato riconosciuto come l’oggetto più remoto del nostro Sistema solare, e si trova a circa 132 unità astronomiche (oltre 19 miliardi di chilometri) di distanza dal nostro Sole. Lo hanno confermato gli scienziati dell’Unione Astronomica Internazionale, in collaborazione con la National Science Foundation (NSF), che hanno analizzato i dati dell’Osservatorio internazionale Gemini e di altri telescopi terrestri, per ottenere nuove informazioni su questo corpo noto da anni.
La scoperta nel 2018
“Farfarout era stato scoperto nel 2018 – spiega Scott Sheppard della Carnegie Institution for Science – ed è stato osservato per la prima volta dal Subaru Telescope, a Maunakea nelle Hawaii, anche se non sapevamo nulla di quanto fosse distante né della sua orbita”. Il team ha raccolto i dati ottenuti nel corso di questi anni e analizzato le letture dei telescopi e degli osservatori.
“Sapevamo solo che l’oggetto era davvero molto lontano – afferma David Tholen dell’Università delle Hawaii – ma non avevamo modo di quantificare questa distanza. Ora sappiamo che Farfarout, o 2018 AG 37, si trova a circa 132 unità astronomiche dal Sole. Dato che una unità astronomica rappresenta la distanza media tra la Terra e il Sole (circa 149.600.000 chilometri), Farfarout si trova attualmente a oltre 19 miliardi di chilometri di distanza”. Per fare un confronto, l’esperto aggiunge che Plutone si trova a circa 39 au dal Sole, poco meno di sei miliardi di chilometri.
La vicinanza con Nettuno
“L’orbita dell’oggetto è molto allungata – precisa Chad Trujillo della Northern Arizona University – può raggiungere 175 au di distanza dal Sole nel punto più lontano e circa 27 au in quello più vicino. In quest’ultima fase la sua orbita attraversa quella di Nettuno, per cui Farfarout potrebbe fornire importanti informazioni sulla storia del Sistema solare esterno”. Gli astronomi ipotizzano che l’oggetto sia stato sbalzato fuori a causa della vicinanza con il pianeta Nettuno, ma che i due corpi potrebbero tornare a interagire vista la traiettoria delle loro orbite.
Un diametro di 400 chilometri
“Farfarout è molto debole – commenta Tholen – in base alla sua luminosità e alla distanza dal Sole, abbiamo stimato che possa avere un diametro di circa 400 chilometri, di poco al di sotto della soglia per essere considerato un pianeta nano. La nomenclatura provvisoria dell’oggetto è 2018 AG 37, il nome ufficiale verrà assegnato nei prossimi anni, quando ci saranno più informazioni riguardo la sua orbita e la sua traiettoria”. Gli scienziati precisano che, prima del riconoscimento di questo oggetto, il corpo più distante del Sistema solare era considerato Farout, scoperto dallo stesso team, che si trova mediamente a 124 au dal nostro astro, paragonabili a poco più di 18 miliardi di chilometri.
Un millennio per un giro intorno al Sole
“Farfarout impiega un millennio per compiere un giro attorno al Sole – continua Sheppard – per questo si muove molto lentamente e abbiamo bisogno di diversi anni di osservazioni per determinare con precisione la sua orbita. Ma il suo primato potrebbe non durare a lungo: potrebbero esistere anche altri oggetti ancora più distanti nel nostro Sistema solare”. “La scoperta di Farfarout – conclude Trujillo – mostra la nostra crescente capacità di mappare il Sistema solare esterno, per cui nei prossimi anni potremmo scoprire tanti altri corpi più lontani di questo. E non vediamo l’ora”.
Fonte: AGI