Principale Arte, Cultura & Società Scienza & Tecnologia Il pesce sega a rischio estinzione, è già sparito in 50 Paesi

Il pesce sega a rischio estinzione, è già sparito in 50 Paesi

‘Sos’ per il pesce sega, a rischio estinzione su scala mondiale, dopo essere già scomparso in 50 Paesi, mentre in passato veniva avvistato sulle coste di almeno 90 nazioni. A lanciare l’allarme è un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Sciences Advances, che fornisce una mappa mondiale dei luoghi in cui il fotogenico pesce è già estinto e quelli in cui è a rischio. La ricerca è in linea con la lista rossa delle specie minacciate, stilata ogni anno dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), in base alla quale delle cinque diverse specie di pesce sega, tre sono in pericolo critico mentre due sono elencate semplicemente “in pericolo”. Il pesce sega è una specie di razza, con la caratteristica protuberanza dalla quale deriva il suo nome volgare, che ne suggerisce il nome e lo allunga fino a 7 metri. È fra i pesci oceanici a maggior rischio di estinguersi e il commercio internazionale di questa specie è vietato dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna minacciate di estinzione. Nonostante ciò, si verificano ancora uccisioni mirate o anche accidentali. Tra le cause che spiegano la progressiva scomparsa del pesce sega c’è la vendita di pinne e denti come trofei, cibo e medicine, e il loro utilizzo come speroni per il combattimento di galli. A questi fattori si aggiunge la perdita dell’habitat e il fatto che rimangono intrappolati nelle reti da pesca. Le loro “seghe”, che si sono evolute per rilevare e attaccare la preda, sono vulnerabili a incastrarsi negli attrezzi da pesca. Precedentemente diffuso su scala mondiale, il pesce sega è ora presumibilmente estinto in 55 nazioni, tra cui Cina, Iraq, Haiti, Giappone, Timor Est, Salvador, Taiwan, Gibuti e Brunei. In 28 Paesi almeno due specie non sono più reperibili e in altri 18 almeno una non è più stata avvistata. Gli Stati Uniti e l’Australia sembrano essere le ultime roccaforti per la specie, e quindi considerate come “nazioni scialuppe di salvataggio”, dove i pesci sega sono meglio protetti. Provvedimenti di salvataggio sono urgenti in una quindicina di Paesi, quali Cuba, Tanzania, Colombia, Madagascar, Panama, Brasile, Messico e Sri Lanka. “La difficile situazione del pesce sega documenta l’estinzione a livello locale, a causa della pesca eccessiva, di una specie diffusa a livello mondiale” i primi casi di un pesce marino di vasta portata che e’ stato portato all’estinzione locale a causa della pesca eccessiva”, ha detto il professore Nick Dulvy della Simon Fraser University (SFU) nella British Columbia, in Canada. “Anche se la situazione è disastrosa, speriamo di compensare la cattiva notizia con la nostra identificazione informata di queste nazioni prioritarie, con la speranza di salvare il pesce sega nelle sue acque”, ha detto Helen Yan di SFU. Secondo l’esperta, un’azione immediata potrebbe consentire di ripristinare il pesce sega a più del 70% del suo raggio di azione storico.

Fonte: AGI

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