“Sei affetto da Acalasia Esofagea”. E’ questa la ‘sentenza’ medica che un giovane laureato in Ingegneria e Scienze Informatiche presso il Campus di Cesena dell’Università di Bologna e ora dottorando del Dipartimento di Informatica – Scienze e Ingegneria, Giacomo Frisoni, si è visto ricevere qualche anno fa. Una malattia che non tutti conoscono e definita come rara in cui le contrazioni ritmiche dell’esofago (dette peristalsi) sono assenti o compromesse. È proprio per questa ragione che il ragazzo, classe 1995, ha avviato un lavoro di studio e di analisi premiato oggi a livello nazionale. “Ho scoperto di essere affetto da una malattia genetica – racconta Frisoni – mentre frequentavo la triennale. Il punto è che quando ricevi una diagnosi di una malattia rara i medici ti parlano di patologie i cui nomi sono del tutto sconosciuti. La prima cosa che fai è ‘googlare’ e proprio navigando ho scoperto l’esistenza di una community ‘Acalasia esofagea: i malati rari non sono soli’ molto attiva dal 2009. Entrando in contatto con i membri di questo gruppo ho scoperto che i pazienti condividono tra loro molti contenuti preziosi relativi ai trattamenti e alle singole esperienze. Dato che mi occupo di ‘Intelligenza artificiale applicata al testo scritto’ ho pensato che applicarla a questo ambito potesse essere utile. In questo modo ho cercato di catturare la voce dei pazienti sempre più trascurata”. E si è conclusa proprio in questi giorni la valutazione delle domande di partecipazione ai premi per le migliori tesi di laurea magistrale e di dottorato banditi nel 2020 dalla Conferenza dei Presidenti e dei Direttori delle strutture Universitarie di Scienze e Tecnologie. Fra le domande pervenute da tutta Italia, è risultata vincitrice la tesi magistrale del dottor Giacomo Frisoni dal titolo “A new unsupervised methodology of descriptive text mining for knowledge graph learning”, seguita dai docenti relatori Gianluca Moro e Antonella Carbonaro. “Partendo dalla consapevolezza della necessità di integrare metodologie diverse in domini complessi – commentano il professor Moro e la professoressa Carbonaro – la tesi mostra l’uso combinato di tecniche di Text Mining e Web Semantico, prendendo la malattia rara Acalasia Esofagea come caso di studio. A Giacomo, ora dottorando del Dipartimento di Informatica – Scienze e Ingegneria, vanno le nostre più vive congratulazioni per il successo conseguito”. “Ancora una volta – commenta l’Assessora all’Università del comune di Cesena Francesca Lucchi – il Campus cesenate si distingue a livello nazionale per preparazione degli studenti e professionalità del corpo docente”.
Fonte AGI