Mi arriva in ritardo, rispetto ai riti del cambio di anno, perché è un calendario. Ma la prospettiva cambia se lo guardiamo col gusto della lettura del territorio, dei suoi gusti e allora il CalendaRete diventa immutabile soprattutto in questo tempo sospeso che ci impedisce di viaggiare.
E’ un pizzico di poesia del nostro Salento, promosso dal Salento delle Murge ed entrando nel sito potete vedere le immagini. Nella pagina bianca del calendario gli estensori scrivono: “Pensiamo a un turismo alternativo a quello assordante dei grandi numeri; ci rivolgiamo a chi cerca l’autentico, chi vuole sintonizzarsi con la natura, chi è curioso di questa terra sorprendente, gioiosa e ricca di musica, tradizioni e storie che aspettano solo di essere raccontate e ascoltate”.
Accogliamo l’invito all’ascolto. Del resto se non ascoltiamo quello che ci circonda vuol dire che non ascoltiamo noi stessi. Noi siamo parte del tutto, di questo Salento che abbraccia un golfo e guarda dall’altra parte verso verso l’Albania. Un Salento fatto di persone, delle loro relazioni e del loro lavoro. Ecco che allora da un semplice calendario traiamo il senso del nostro impegno, parlare di questo territorio, della sua forza e del suo sole, dei suo profumo di futuro. (rdg)