Principale Ambiente & Salute Mucche a bordo in mare da dicembre: la Spagna ordina l’abbattimento

Mucche a bordo in mare da dicembre: la Spagna ordina l’abbattimento

Una tragedia del mercato bovino internazionale. Una vicenda che davvero lascia esterrefatti per come si possano gestire altri esseri viventi (senzienti) del mondo animale.

Molti bovini sono morti per le condizioni brutali del viaggio dalla Spagna alla Libia. Lanciata la petizione dello Sportello dei Diritti: “Salviamo gli animali dal macello”

 Lanciato l’accorato appello dello “Sportello dei Diritti” con la petizione “Salviamo gli animali sulla Karim Allah dal macello”. La nave libanese Livestock Carrier costruita nel 1965 che naviga attualmente sotto bandiera della Lebanon, partita dalla penisola iberica è stata respinta dal porto di destinazione per via della febbre catarrale che ha colpito oltre 850 bovini: da allora è iniziato il peregrinare per il Mediterraneo, che ha decimato il carico del bastimento. Ora la Spagna ne ha ordinato la macellazione.

Le mucche non sono più idonee per essere trasportate, come ha riferito il ministero dell’agricoltura di Madrid. La nave ha attraccato a Cartagena il 25 febbraio perché non era riuscita a trovare un acquirente per il carico dopo essere ripartita il 18 dicembre, diretta a Iskenderun, in Turchia, ma poi ha cambiato rotta e si è diretta il 27 gennaio ad Augusta in Sicilia, poi a Tripoli, dove il carico di bovini è stato rifiutato dalle autorità libiche a causa della febbre catarrale di molti esemplari.

La nave era stata avvistata anche al largo di Cagliari, in Sardegna il 7 febbraio. La nave non è stata in grado d’attuare un piano di emergenza e ha costretto i poveri animali a vivere un inferno. Un certo numero di Paesi infatti ha rifiutato gli animali per paura del virus che circola tra gli animali, una malattia trasmessa dagli insetti che causa zoppia ed emorragie. Un rapporto di veterinari ha affermato che le mucche hanno sofferto per il lungo viaggio e l’eutanasia sarebbe la soluzione migliore. Il rapporto, tuttavia, non ha confermato la febbre catarrale. Il ministero dell’agricoltura ha detto che l’armatore, la Talia Shipping Line of Lebanon, dovrebbe “procedere all’isolamento e alla macellazione degli animali secondo le normative vigenti”.  Se non dovesse accadere, il governo è pronto a procedere con l’abbattimento dei capi di bestiame. Miquel Masramon, avvocato in rappresentanza di Talia Shipping Line, ha chiesto la restituzione dei campioni prelevati dagli animali e sequestrati dalle autorità spagnole. L’azienda vuole che i campioni vengano testati un’altra volta.

Alla luce della decisione del governo spagnolo di disporre l’eutanasia per gli 850 bovini ancora in vita, Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, chiede alla Commissione europea di avviare un’indagine sulla violazione del Regolamento europeo sui trasporti di animali per porre fine all’esportazione di animali vivi, in quanto incompatibile con il principio di base del Trattato europeo di Lisbona, che all’art. 13 prevede che gli animali siano considerati “esseri senzienti”, chiedendo nello stesso tempo alle autorità di Madrid la revoca di eventuali ordinanze di abbattimento dei capi di bovini.

“Chiediamo inoltre il nullaosta all’accoglienza e all’affidamento di questi animali presso le strutture che ne hanno fatto richiesta Stiamo lottando” conclude il comunicato stampa dello Sportello dei diritti ” affinché a questi animali venga concessa una possibilità. Non sono nati per soddisfare i nostri bisogni. Sono nati per vivere liberi.”

Redazione ambiente Corriere di Puglia e Lucania

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