È dal DPCM del 25 Ottobre, dell’allora governo Conte, che ormai piscine e palestre hanno le serrande abbassate e ancora non si sa quando riapriranno (sicuramente la situazione rimarrà invariata fino almeno al 6 di Aprile, dopo l’ultimo DPCM del Governo Draghi).
Questo ha ovviamente delle implicazioni enormi sulle persone di qualsiasi età: l’attività fisica infatti ha un ruolo importantissimo sulla prevenzione di patologie derivanti da una vita sedentaria, ed riesce ad avere ottimi effetti sul rinforzo del sistema immunitario e combattere lo stress.
Due sono le categorie che risultano più colpite da questa situazione: i diversamente abili e i bambini dai 6 ai 12-13 anni. I primi hanno assoluto bisogno dell’attività motoria sia in acqua (come la terapia multisistemica) sia in palestra (come rinforzo delle capacità cognitive); i secondi, sono in piena fase di sviluppo e necessitano assolutamente di fare attività motoria e sportiva per non pregiudicare in maniera determinante lo sviluppo fisico e cognitivo di questa particolare età.
Purtroppo, un’altra categoria fortemente colpita da questa crisi è quella delle Associazioni Sportive Dilettantistiche e dei Collaboratori Sportivi: i ristori (sostegni economici di vitale importanza) sono fermi a dicembre 2020 e tutt’ora non si vede la luce in fondo al tunnel. I ristori alle Asd si sono rivelati poca roba o quasi del tutto inutili a sostenere i costi di gestione che una piscina, per esempio, deve portare avanti mensilmente. Vorremmo tutti capire in base a cosa il Comitato Tecnico Scientifico ha deciso la chiusura indiscriminata delle piscine e delle palestre, che si sono organizzate in maniera peculiare per lavorare garantendo la sicurezza a tutti gli utenti. Vorremmo proprio capirlo, e sperare che cambino idea al più presto perché l’inattività motoria causa nel mondo dai 2 ai 3 milioni di morti all’anno (nell’anno 2008 quasi 5 milioni), pari o più delle morti da Covid- 19.
psi federazione di Taranto – coordinatore di San Giorgio Ionico
dott Giulio Leone