Di Domenico Logozzo*
Manuela Cricelli, cantante calabrese, l’8 marzo al quirinale ha cantato brani di Rosa Balistreri
“Una donna sempre in lotta contro ogni tipo di sopruso e ingiustizia”, così la nota cantante e attrice calabrese Manuela Cricelli definisce la cantautrice Rosa Balistreri, siciliana di Licata. “Aveva il dono di trasformare, attraverso il suo canto, il male in bene, divenendo fonte di gioia e ispirazione per gli altri”. Manuela, al Quirinale, ha interpretato meravigliosamente alcuni successi di Rosa. Canzoni che hanno particolarmente colpito l’attenzione del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, siciliano di Palermo. “Il Presidente mi ha detto che mentre cantavo non seguiva i sottotitoli in italiano, che scorrevano sul grande schermo televisivo posizionato di fronte a lui, bensì che ascoltava il mio canto, poiché la “poetica” dei testi delle canzoni di Rosa non può essere tradotta”. Per Manuela Cricelli, accompagnata dalla chitarra di Peppe Platani, ampi consensi fin dal primo brano “Mi votu e mi rivotu”, una delle canzoni popolari siciliane più amate, poi “Cantu e cuntu” e infine “Rosa“, scritta e musicata dallo stesso maestro Platani. Da tutti meritatissimi complimenti.
“Con rispetto. Educando”, è stato il tema di quest’anno della Giornata Internazionale della Donna, con l’omaggio musicale alla indimenticabile e coraggiosa cantastorie. Una voce e una chitarra dalla Locride al Quirinale. Manuela Cricelli è di Roccella Jonica e Peppe Platani di Bovalino. Un grande successo. Opportuna ed estremamente attuale la decisione del Quirinale di ricordare Rosa Balistreri. “Le sue canzoni – spiega Manuela Cricelli – racchiudono il grido di dolore dell’ingiustizia. Ieri come oggi, sono sempre molto attuali. E lo saranno ancora. Fintanto che si dovrà lottare per i diritti di genere. Fintanto che esisteranno gli emarginati, gli sfruttati, gli ultimi della terra”.
Quale aspetto dell’impegno musicale e sociale di Rosa Balistreri ti ha maggiormente colpita?
“La sua tenacia. La sua resilienza. Una grande “blues woman”, se vogliamo, dalla vita travagliata che non si è mai arresa. Una donna che trovò nel canto il riscatto per sé stessa e la propria terra. Un canto ora straziato, ora delicato. Un canto pieno di passione”.
Il Presidente ha voluto ringraziare nel discorso ufficiale “chi ha reso questa nostra cerimonia più intensa con le parole e con la musica: le bravissime Matilde Gioli e Manuela Cricelli. Complimenti e grazie. Vorrei ringraziare anche Marta La Licata, autrice del significativo filmato di Rai Cultura, e Patrizia Cescon che ha curato la scenografia di questo incontro. Permettetemi anche di ringraziare il maestro Peppe Platani, unica persona di genere maschile in questa lista. Ci ha offerto la sua grande maestria”.
Peppe Platani è felicissimo: “Parole che mi hanno molto colpito. Mi ha veramente sorpreso il Presidente, non me l’aspettavo. Ho provato una grande emozione quando ha elogiato la mia grande maestria”. E ci conferma l’interesse di Mattarella per il loro omaggio a Rosa Balistreri: “Ho notato che ci seguiva con molta attenzione e dall’espressione del suo volto, dai segni di approvazione, dagli scambi di occhiate, ho intuito chiaramente il compiacimento del Presidente”. Peppe Platani, da sempre considera quello di musicista “non un lavoro, ma una passione, voglia di comunicare”. E con giusto orgoglio evidenzia: “Appena abbiamo iniziato con la canzone “Mi votu e mi rivotu” ho notato subito che tutta la sala ci seguiva con interesse. Ed è stato il primo momento importante: la conferma di avere raggiunto il nostro obiettivo di essere coinvolgenti, già con il primo pezzo”.
Apprezzamenti dal Capo dello Stato, anche da tutta la sala, dal vasto pubblico che ha seguito la diretta su RaiUno e sui social. “Tutto questo – scrive Manuela su facebook -, commuove e incoraggia a seguire sempre la propria vocazione. Non si può essere altro che fedeli a sé stessi. Abbracciare i propri sogni, coltivarli e crederci sempre”. Dura da oltre dieci anni la collaborazione tra Manuela e Peppe. L’inizio proprio nel segno di Rosa Balistreri con “L’ultima cantastorie”, tante serate di successo, non solo in Calabria. Cinque anni fa, il 6 marzo 2016, la partecipazione ai “Concerti del Quirinale”, in diretta su Radio3. Allora con Manuela e Peppe c’erano altri due bravi musicisti calabresi della Locride: Vincenzo Oppedisano, di Gioiosa Jonica, chitarra acustica e Federico Placanica, di Roccella Jonica, percussioni.
Cosa hai provato – chiediamo a Manuela Cricelli- quando hai saputo che l’8 marzo avresti cantato al Quirinale?
“Ho sperimentato una grande gioia. Essere invitata nuovamente al Colle e stavolta alla presenza del Presidente della Repubblica è qualcosa di indescrivibilmente bello, che inizialmente ti fa pensare:” Ma è tutto vero? Sta accadendo veramente?”. Qualcosa che ti rende piacevolmente confusa e felice. Avrei voluto condividere questo momento con l’ensemble strumentale al completo, che mi accompagna sempre nelle mie performance e cioè con Vincenzo e Federico, già citati da te. Ma purtroppo per motivi logistici e norme anticovid si poteva essere soltanto in due. E quindi, la scelta di farmi accompagnare da Peppe Platani è stata naturale e quasi doverosa, data la sua grande maestria e la sua lunga carriera artistica”.
E Peppe Platani sottolinea che “con Manuela c’è una grande intesa, ci intendiamo subito, ci troviamo sempre benissimo. E questo anche perché ci lega una lunga esperienza maturata in tanti anni di comune impegno su tantissimi palcoscenici, e questo nel tempo fortemente consolidato i nostri rapporti sia artistici che personali”.
Manuela ci parla delle emozioni provate durante l’esibizione davanti alle più alte cariche dello Stato. “Ci sono stati diversi momenti di forte impatto emotivo. Quando la conduttrice mi ha presentato come cantante “calabrese, di Roccella Jonica“. Pensare che in quel momento la mia commozione potevo condividerla con tutti i miei concittadini e con la Calabria intera. E poi il momento dell’esibizione. Cantare i brani di Rosa Balistreri mi ispira. Rosa fu bandiera di lotte sociali. Ed io sento di contribuire a diffondere un messaggio positivo al mondo. Di essere portavoce di quella “lotta” necessaria per l’evoluzione della società. Ricevere infine l’apprezzamento e gli omaggi del Presidente è un momento che non dimenticherò mai”.
Riconoscimento del valore sociale e culturale delle canzoni di ribellione e coraggiosa denuncia di Rosa straordinaria donna del Sud negli Anni Sessanta-Settanta portavoce della sua terra, la Sicilia, e della condizione femminile. E oggi fa piacere il nuovo riconoscimento del merito sociale e culturale del lavoro di valorizzazione e diffusione dei messaggi di Rosa svolto efficacemente da un’altra straordinaria donna del Sud, Manuela Cricelli. Doti evidenziate nella nota ufficiale del Quirinale in occasione del concerto del 2016: “La formazione e le preferenze musicali di Manuela Cricelli hanno orientato il suo percorso artistico verso la ricerca nel campo della musica popolare e, più specificamente, verso il recupero degli esempi lasciati, negli anni Sessanta e Settanta, dai protagonisti di quello che allora veniva chiamato “folk revival”. E viene ricordatolo spettacolo sul cantante foggiano Matteo Salvatore, nato da un’idea del M° Carlo Frascà e realizzato nel 2005 con Arlesiana Chorus (ensemble musicale, diretto da Frascà, in cui Manuela si è formata artisticamente) ed Eugenio Bennato, la partecipazione a “Cantu di passioni”, con Nino Racco, ma anche il coinvolgimento nell’Orchestra Pop Calabrese di Simone Cristicchi e il récital a progetto sulla Storia della Canzone Italiana. Lo spettacolo su Rosa Balistreri, “L’’ultima cantastorie”, ha debuttato nel 2010. Manuela è stata segnalata dalla rivista “Musica Jazz” come una delle voci più importanti del panorama italiano”.
Manuela Cricelli, laureata in psicologia clinica e di comunità all’Università di Torino, è esperta nell’utilizzo del canto come strumento terapeutico e di indagine psicologica. Una lunga e prestigiosa attività. Successi non solo come cantante, ma anche come attrice. Sfide continue, tante idee e tanti progetti portati a termine positivamente. Purtroppo la pandemia ha provocato nel mondo dello spettacolo un blocco molto lungo. Le chiediamo come si è organizzata in attesa della ripartenza. “Mi rifaccio – ci risponde – a un suggerimento che la mia cara nonna Teresa mi dava sempre. Cercare di trarre il meglio dalle circostanze negative. Lo stop imposto dalla pandemia mi ha consentito di sperimentare nuove situazioni creative. È proprio durante l’ultimo anno infatti che ho vissuto importanti esperienze artistiche. Per citarne qualcuna, Sanremo Rock (sono arrivata tra gli otto finalisti) e poi il passaggio televisivo su RAI Italia durante una puntata della trasmissione L’ITALIA CON VOI, dove ho cantato due brani accompagnata al pianoforte dal maestro Stefano Palatresi e infine quest’ultima grande avventura al Quirinale. Per il resto, spero si ritorni al più presto sui palchi. Mi manca sentire la tavola del palcoscenico sotto i miei piedi. Luogo sicuro per me, da sempre e spero per sempre”. E per il futuro prevede “tante collaborazioni, sia fuori dal nostro territorio che con artisti del luogo. E qualche nuova canzone in cantiere”.
Buon cammino cara Manuela, con la determinazione e l’ottimismo del buon esempio, di non arrendersi mai e di “abbracciare i propri sogni, coltivarli e crederci sempre”.
*Già Caporedattore centrale TGR Rai