– È caccia all’uomo nel Tarantino, dove i Carabinieri sono sulle tracce di Antonio Granata, il potatore di 61 anni che nel pomeriggio di lunedì, a Massafra, ha ucciso la moglie, Carolina Bruno, di 65 anni, e la suocera Lorenza Addolorata Carano di 92.
Le ricerche non escludono le gravine della zona, nell’ìpotesi che l’uomo, come annunciato nella telefonata ai Carabinieri con cui si accusava del duplice omicidio, si sia tolto la vita.
Granata è fuggito con la sua auto, una Seat Ibiza amaranto targata CA862RH, precisano i militari, dopo aver tagliato la gola ad entrambe le donne. Potrebbe aver utilizzato un coltello o un attrezzo da lavoro, come forbici o cesoie: l’arma del delitti non è stata trovata.
La causa scatenante sarebbe stata una furibonda lite, seguita da un raptus, intorno alle 17 di lunedì. L’appartamento del delitto è a pianterreno, in uno stabile a un piano di via Leonardo Da Vinci, nel rione San Francesco.
In serata sono giunti sul posto anche un fratello della Bruno ed un nipote. I fratelli della donna gestiscono una falegnameria a Massafra. Nonostante la zona rossa e le restrizioni del Covid, un po’ di gente si è radunata nelle vicinanze dell’abitazione. Il tratto di strada antistante la casa è stato chiuso all’accesso dai Carabinieri.
Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Marco Colascilla Narducci. Sul posto anche il comandante provinciale dei Carabinieri di Taranto, colonnello Luca Steffensen. Stilato il primo referto dal medico legale.
“È una tragedia immane che ha colpito la nostra comunità”, ha detto il sindaco di Massafra, Fabrizio Quarto, precisando di aver appreso dell’accaduto dalla Polizia Locale e dalla Compagnia Carabinieri di Massafra.
Lo stesso sindaco, prima ancora che i Carabinieri ufficializzassero il nome dell’omicida e della moglie, aveva detto che “Antonio Granata era il primo e forte sospettato”. Marito e moglie vivevano tempo fa nell’appartamento al piano di sopra. Non hanno figli. Poi, circa un anno fa, i coniugi avrebbero perso il loro alloggio a un’asta e si erano trasferiti al pianterreno dalla suocera. I vicini raccontano che i litigi erano praticamente all’ordine del giorno. (agi)