AQP ha organizzato per il 22 marzo prossimo un incontro con relatori di spessore internazionale.
Incontro virtuale per un rischio reale: la desertificazione dovuta ai cambiamenti climatici. Aqp per la Giornata mondiale dell’acqua, che come ogni anno sarà celebrata in tutto il mondo il 22 marzo prossimo, ha organizzato un incontro con relatori di altissimo livello. Il tema scelto per il dialogo è “Il tempo e l’acqua”, titolo dell’ultimo libro dello scrittore islandese Andri Snær Magnason, che sarà il relatore dell’incontro. Magnason ha scelto di parlare dell’emergenza climatica attraverso le sue opere dedicate ad adulti e bambini. Intellettuale, poeta, performer, attivista ambientale, da molto tempo si occupa di divulgazione scientifica e temi incentrati sull’ambiente. Acquedotto Pugliese ha scelto Magnason per dialogare e raccontare il valore della risorsa idrica oggi nel nostro territorio e nel resto mondo. Andri Snær Magnason è un narratore che alla scienza e all’attivismo ambientale ha dedicato la vita. In “Il tempo e dl’acqua”, intrecciando storie di famiglia, conversazioni future tra figlie e pronipoti, interviste al Dalai-Lama, incursioni nella poesia scaldica e in quella romantica, scoperte di nessi inaspettati, come quello tra Auðhumla e Kamadhenu, mucche ancestrali di mitologie tra loro lontane, «racconta» i dati scientifici, li immerge nel patrimonio culturale comune per investirli di senso, e aiutarci a fare un piccolo passo più in là.
Grammenos Mastrojeni è un diplomatico italiano. Dai primi anni Novanta ha intrapreso la riflessione e una serie di ricerche sull’allora incompreso legame fra tutela dell’ambiente, coesione umana, pace e sicurezza. Ha pubblicato il primo articolo sull’interconnessione fra ambiente e stabilità sociale nel 1994, anticipando il primo allarme ufficiale emerso nel 1997 con il rapporto Geo-1 curato dal Programma delle Nazioni unite per l’ambiente. Collabora con il Climate Reality Project, iniziativa rivolta a diffondere la consapevolezza dei rischi legati al cambiamento climatico lanciata dal premio Nobel Al Gore.
Stefano Ciafani, ingegnere ambientale, è il presidente nazionale di Legambiente dal 2018. Ha iniziato la sua storia in Legambiente nel 1998 grazie al servizio civile, dal 2006 al 2011 ne è stato il responsabile scientifico, vicepresidente dal 2011 al 2015, direttore generale dal 2015 al 2018. È stato consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti della XIV legislatura. È stato componente del Gruppo di lavoro ‘Mafie e ambiente’ degli Stati generali della lotta alla criminalità organizzata promossi nel 2017 dal ministero della Giustizia e dell’Osservatorio per l’analisi normativa del Corpo forestale dello Stato prima e dell’Arma dei Carabinieri poi. È autore di numerose pubblicazioni su economia circolare, inquinamento industriale, bonifica dei siti inquinati, aria, acqua, energia, nucleare, amianto, ecoreati ed ecomafia.
Nicola Bellomo, barese di nascita, presta servizio per il Servizio esterno dell’Unione europea, una sorta di ministero degli Esteri della Ue, in Ruanda. È stato nominato ambasciatore a Kigali nel 2017. Il Ruanda è un Paese che ha un trend positivo rispetto ad altre nazioni africane e occidentali: è plastic free dal 2018, è stata abolita la bene di morte dal 2007, l’istruzione è gratuita fino ai 14 anni, le donne possono decidere di abortire senza rischiare di finire in prigione.