Di Giorgio Brignola
L’Italia, in seno all’Unione Europea, non ha mostrato le sue carte migliori di Paese stellato. Non a caso, gli obiettivi economici nazionali potrebbero essere a rischio. La pandemia ha fatto, poi, la sua parte. Il carico fiscale, di conseguenza, dovrebbe essere adeguato alle oggettive necessità economiche del Paese. Il tutto con un’equa distribuzione dei sacrifici e con sostegni economici sufficienti alla bisogna. La sostenibilità della finanza pubblica è tutta da verificare. Se l’obiettivo di Draghi è di “reggere” sino alla fine dell’ordinaria Legislatura, si dovranno trovare soluzioni percorribili per ridare alla nostra economia una struttura capace di far fronte agli impegni assunti anche a livello comunitario. Di cure “miracolose” proprio non siamo in grado d’illustrare. L’importante è essere coerenti a una realtà che era già prevedibile prima del”ribaltone” di Conte. Dai dati che abbiamo avuto l’opportunità d’analizzare, riteniamo che la recessione economica italiana resti un fenomeno da seguire con molta cautela per non vanificare i pochi risultati positivi che potrebbero ancora essere sostenuti. Nei prossimi mesi, vedremo come si comporterà’ l’Esecutivo; anche nei confronti della politica UE che dovrebbe adattarsi alle nostre necessità. Resteremo, di conseguenza, attenti alle vicissitudini nazionali. Ancora una volta, essere geograficamente in Europa non significa, purtroppo, esserlo anche a un livello politico ed economico. Questo quotidiano internazionale continuerà il suo monitoraggio.
Giorgio Brignola