Nel dialogo a distanza sul tema “Il tempo e l’acqua”, organizzato da AQP, esperti e intellettuali si sono confrontati a tutto campo
La discussione senza limiti di paralleli e meridiani sul rischio di desertificazione e la necessità di salvaguardare il bene comune-acqua sono testimoniate visibilmente in un webinar che ha coinvolto, grazie al lavoro di “regia” d AQP, esperti ed intellettuali che si sono collegati dall’Islanda al Ruanda, passando dalla Spagna, dall’Italia e dal Camerun.
Il dialogo (a distanza) sul tema “Il tempo e l’acqua”, promosso da Acquedotto Pugliese in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, che si è svolta lunedì 22 marzo scorso in tutto il pianeta, è stato un’importante occasione di confronto sulla questione dell’emergenza climatica e delle iniziative da intraprendere per salvaguardare il futuro del pianeta. Ospite d’onore dell’evento, che è andato in onda sui canali Facebook e Youtube di AQP ed è stato condotto da Carmen Lasorella, è stato lo scrittore islandese Andri Snær Magnason, intellettuale, poeta, performer, un narratore che alla scienza e all’attivismo ambientale ha dedicato la vita.
A fare gli onori di “casa” è stato il presidente di AQP, Simeone di Cagno Abbrescia. «Acquedotto Pugliese – ha ricordato il presidente di Cagno Abbrescia – è la più grande opera di ingegneria idraulica progettata e realizzata per volere dello Stato. La storia non deve essere mero esercizio di memoria: aiuta a capire il presente e a progettare il futuro. Cento anni fa in Puglia si moriva di tifo, di colera, di malaria; la mortalità infantile era tra le più alte d’Europa e le aspettative di vita molto ridotte: Acquedotto Pugliese, portando acqua salubre ad una popolazione che per millenni ha sofferto per la sua scarsità, ha rappresentato una risposta igienica. Non sarebbe avventato paragonare l’azione di Acquedotto Pugliese con il vasto programma vaccinale dei nostri giorni. I cambiamenti che abbiamo davanti sono epocali, impongono scelte non più rinviabili. Le parole di Andri Snær Magnason sono di speranza. Parole che invitano ad affrontare il presente con lo stesso spirito che ha ispirato i nostri padri quando hanno immaginato, progettato e realizzato l’Acquedotto Pugliese».
Dopo il saluto del presidente di Cagno Abbrescia il dialogo (a distanza) è entrato nel vivo. La conduttrice Carmen Lasorella ha salutato gli ospiti, collegati da ogni angolo del pianeta: Andri Snær Magnason dall’Islanda, l’ambasciatore Nicola Bellomo da Kigali, capitale del Ruanda, il sacerdote André Mari dal Camerun, Grammenos Mastrojeni, membro della delegazione italiana su clima, biodiversità, acqua e oceani presso l’Onu, che si è collegato da Barcellona, Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, in collegamento da Roma, Francesca Portincasa, coordinatore industriale e servizi tecnici e direttore reti e impianti di AQP, e Pietro Scrimieri, coordinatore amministrazione e servizi centrali e direttore risorse umane e organizzazione di AQP, in collegamento da Bari.
“Il tempo e l’acqua”, il titolo scelto per l’evento organizzato da Acquedotto Pugliese per la Giornata mondiale dell’acqua, è il titolo di un romanzo scritto da Andri Snær Magnason. Il contributo dato dagli ospiti al confronto è stato di grandissimo spessore.
È il momento di sistemare le carenze strutturali del Paese
«L’Italia – ha ricordato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – sarà la destinataria principale dei 750 miliardi di euro che l’Europa ha messo sul tappeto per il post emergenza. Il ciclo delle acque dovrà essere uno dei pilastri del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Oggi abbiamo la possibilità, anche economica, di sistemare le carenze strutturali del Paese: a 45 anni dall’approvazione della prima legge sulla depurazione abbiamo un abitante su quattro che non può contare su questo servizio essenziale, abbiamo perdite nella rete di distribuzione dell’acqua potabile che mediamente è del 50%. Utilizziamo le risorse in arrivo per colmare queste lacune».
In Africa si rischia di fare la guerra per l’acqua
Dall’Italia, all’Africa. Nicola Bellomo, barese, “ambasciatore” della Ue a Kigali, ha rimarcato come l’acqua in Ruanda, come in tutta l’Africa, ha un ruolo fondamentale, sotto il profilo nutrizionale, per le attività produttive, per l’agricoltura e anche, negli ultimi anni, per la produzione di energia elettrica. «Il rischio – ha rimarcato l’ambasciatore Bellomo – è che nel prossimo futuro tensioni e potenziali conflitti sul continente africano saranno legati alla disponibilità dell’acqua»
In Camerun tre pozzi artesiani dono di AQP
Dal Ruanda, al Camerun. «La guerra vera in Camerun – ha sottolineato padre Mari – è per l’acqua. Siamo in continua lotta per l’acqua e per l’acqua potabile, che da la vita. Nella regione abbiamo realizzato otto pozzi. Per tre di questi ci ha aiutato AQP, che ha stanziato per il progetto 24mila euro. Ad ognuno di questi pozzi attingono acqua più di mille persone che percorrono diversi chilometri per approvvigionarsi. Sono un dono di Dio, sorgente di vita».
La scienza si può applicare alla vita se si usa il linguaggio di tutti
Dall’Africa, all’Islanda, da dove era in collegamento Andri Snær Magnason.
«Sono stati gli scienziati a farmi riflettere: la gente ha bisogno di ascoltare storie per capire i problemi. La scienza si può applicare alla vita di tutti se si usa il linguaggio di tutti. Ho voluto provarci, ho voluto provare a portare la scienza alla gente usando, invece dei grafici e dei dati, le parole del linguaggio comune».
Per Andri Snær Magnason parlare di cambiamenti climatici è diventata una mission. “Noi parliamo di riscaldamento globale, ma potremmo parlare della grande crisi dell’acqua, del grande cambiamento idrico. Riformulando le parole la gente potrebbe comprendere meglio che stiamo parlando d cambiamenti radicali della nostra esistenza».
La forza di una rete intelligente e con sempre meno perdite
Dall’Islanda, a Bari. Dai ghiacciai, ad una terra, la Puglia, che da sempre ha dovuto confrontarsi con la carenza di acqua. «Oggi siamo nelle condizioni di poter monitorare – ha spiegato Francesca Portincasa – l’andamento dell’acqua in continuo. Acquedotto Pugliese è dotato da tantissimo tempo di un avanzato sistema di telecontrollo che segue il cammino dell’acqua. Lo segue dalle sorgenti fino alla distribuzione negli abitati. Questa rete diventa sempre più capillare e intelligente. La tecnologia di supporto all’azione umana, ai nostri tecnici specializzati che quotidianamente scrutano la rete per ascoltare il rumore dell’acqua. Grazie a questo sistema interconnesso siamo riusciti a recuperare 70milioni di metri cubi di acqua».
Non solo l’essere umano ha bisogno di acqua
Da Bari a Barcellona, dalla Puglia alla Catalogna, in collegamento con Grammenos Mastrojeni. «È assolutamente fondamentale garantire l’acqua all’ecosistema. Dobbiamo renderci conto che abbiamo bisogno gli uni dell’altri per scambiarci conoscenze e esperienze.».
Il ruolo fondamentale del capitale umano in AQP
Ritorno a Bari. «In AQP il capitale umano è fondamentale. Dietro il servizio che Acquedotto Pugliese fornisce alla comunità ci sono 2.000 persone. Persone che orgogliosamente amano chiamarsi “acquedottisti” per indicare un forte senso di appartenenza ad un gruppo, una famiglia. Duemila persone che sanno svolgere il ruolo loro assegnato a 360 gradi, che sono un fiore all’occhiello per tutta l’Italia, persone che hanno grandissime competenze».
A chiudere i lavori della “tavola rotonda” sul tema “Il tempo e l’acqua” è stato il presidente di AQP, Simeone di Cagno Abbrescia: «Vorremmo che dell’acqua si parlasse ogni giorno, valutandone l’importanza, proteggendola e guardandola in prospettiva».
L’evento organizzato da AQP in occasione della Giornata mondiale dell’acqua 2021 è stato anche l’occasione per annunciare l’istituzione del Premio internazionale “AQP Award” alla sostenibilità ambientale. Il Premio sarà conferito ogni anno, a partire dal 2022, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua ad una personalità che si è distinta sul tema della tutela e valorizzazione del patrimonio idrico. / fonte AQP Puglia