Principale Ambiente & Salute Adesso appare il fungo Aspergillus tra i pazienti Covid

Adesso appare il fungo Aspergillus tra i pazienti Covid

Una pandemia che dopo un anno fa registrare oltre 2,7 milioni di morti e 124 milioni di infettati.

Un filamento di RNA lunghissimo e composto di quasi 30 mila basi (sono i “mattoni” che compongono il filamento. Sono zuccheri, fosfati e sostanze organiche. L’RNA è principalmente presente nel citoplasma della cellula.).

Insoliti tratti brevi del genoma, detti geni accessori e i ricercatori non sanno ancora con certezza che cosa facciano. Un coronavirus che dimostra sempre più “cose nuove”. Una di quelle scoperte dai ricercatori ha portato a concludere che molti decessi dipendono non tanto da Sars Cov 2, ma da infezioni secondarie.

Una di queste che sta sviluppando l’allarme per i pazienti Covid 19 è quella legata, a un fungo comune noto come Aspergillus. Alcune prove e riscontri suggeriscono che la malattia Sars Cov 2 e forse i farmaci che si usano, per trattarla rendono i pazienti infettati vulnerabili ad Aspergillus. Questa minaccia è nota perché già presente nella Pandemia influenzale del 2009. Minaccia che ha portato alcuni ricercatori a sollecitare una più attenta sorveglianza, contro questo fungo nei pazienti Covid 19 e trattamento con farmaci contro questo fungo.

Le infezioni da Aspergillus erano considerate una minaccia solo per i pazienti immuno compromessi, come quelli sottoposti a trattamenti contro il cancro o trapianti di midollo osseo. Nel 2009, i medici hanno visto un picco in persone precedentemente sane infettate da Aspergillus. Tutti si erano ammalati per la prima volta con un nuovo ceppo pandemico del virus influenzale H1N1. Ignoto il perché, le infezioni influenzali sembra rendano il fungo più mortale nelle persone con un sistema immunitario apparentemente normale. In una revisione del 2016 di 57 casi di infezioni da Aspergillus in pazienti influenzali segnalati dal 1963, allo Scripps Mercy Hospital hanno scoperto che quasi la metà dei pazienti coinfettati è morta. Uno studio tedesco ha scoperto che un paziente su quattro affetti da Covid 19 e gravemente malato aveva anche infezioni da Aspergillus. Un altro studio su 186 pazienti Covid 19 provenienti da tutto il mondo e che avevano anche Aspergillus ha scoperto che i decessi per un terzo erano legati alle infezioni del fungo. Alcuni ricercatori affermano che COVID-19 potrebbe essere un fattore di rischio particolarmente forte per un’infezione da Aspergillus.  Covid-19 può determinare nel sistema immunitario la condizione di massima risposta immunitaria, lasciando il paziente meno in grado di combattere altre infezioni. L’estremo danno alle cellule che rivestono il polmone compromette anche la capacità dell’organo di distruggere gli agenti patogeni respiratori come Aspergillus. Le reazioni immunitarie di solito sono una buona cosa: il modo in cui il corpo elimina i batteri nocivi e altri agenti patogeni. Ma le persone si affidano anche a “freni” o punti di controllo molecolari per impedire ai sistemi immunitari di attaccare le proprie cellule e organi. Il modo in cui i medici trattano covid-19 potrebbe anche aumentare il rischio di un’infezione da Aspergillus.  Il farmaco desametasone usato per aumentare i tassi di sopravvivenza tra i pazienti gravemente malati di COVID-19, calma la risposta immunitaria iperattiva che può portare a pericolose infiammazioni e danni agli organi. Ma questo farmaco come tutti gli  steroidi immunosoppressivi lasciano  la porta aperta ad altre infezioni. Un recente studio osservazionale su quattro pazienti covid-19 infezioni da Aspergillus ha osservato che tre di loro avevano ricevuto dosi di steroidi più elevate di quelle raccomandate: tutti sono morti. Recentemente, in The Lancet, un gruppo internazionale di medici e società di micologia medica ha formulato raccomandazioni per diagnosticare le infezioni da Aspergillus nei pazienti COVID-19. La speranza è che le linee guida aiutino i medici covid-19 a sapere se stanno combattendo contro un agente patogeno mortale, o due.

Erasmo Venosi già prof, associato Uni Sapienza, astrofisico

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