Dopo un anno dall’inizio della pandemia, la situazione pare ancora tragica, causa dell’inciviltà della popolazione e del mancato controllo assiduo.
Di Giovanni Mongelli
Un’indagine condotta da un istituto specializzato ha accertato che nei primi giorni del nuovo lockdown – da quando è possibile circolare nella propria città solo con autocertificazione – il traffico stradale in Puglia è diminuito del 2%. Rispetto al lockdown di un anno fa in cui valevano le stesse regole, il traffico è aumentato del 104%. Siccome la popolazione è la stessa come anche i bisogni, il numero dei veicoli circolanti non è cambiato granché, per cui si deduce che i pugliesi non stiano rispettando l’obbligo di restare a casa, violando spudoratamente. Se si facesse un’analoga ricerca sulle persone che circolano, il risultato sarebbe identico.
Quindi, il lockdown ci fa un baffo: al primo bisogno superfluo usciamo di casa, saliamo in macchina e ci spostiamo in città e anche fuori, e tornando a casa ascoltiamo il tg chiedendoci come mai il numero dei contagi (e dei morti) continua a salire. Cambia qualcosa solo la sera dopo le 21, ma prima di quell’ora le strade sono trafficate da macchine e persone come se non fossimo in zona rossa. C’è molta irresponsabilità da parte dei cittadini, ma è altrettanto vero che rispetto all’anno scorso sono del tutto spariti i controlli. Per strada non si vedono controlli, non si vedono pattuglie di polizia locale o carabinieri con la paletta, e ovviamente questo facilita la libera uscita. Considerata la tendenza e la bravura della gente ad aggirare gli ostacoli, ci saremmo aspettati un rafforzamento dei controlli ed invece sono stati azzerati, il che non è affatto di buon auspicio soprattutto in questo momento così delicato.
Fra una settimana la situazione potrebbe degenerare perciò i sindaci sollecitano i comandanti: “Una multa in più può valere un ricovero in meno”. Non parliamo poi della situazione all’interno dei negozi e degli uffici pubblici; nonostante ci si può misurare la temperatura e disinfettarsi le mani, si entra smemorati senza eseguire il dovuto rito. E gli impiegati subiscono ingiurie, perché tentano di far rispettare le regole dimostrando che alcune persone non del luogo sono privi di autocertificazioni, le quali pur avendo “l’occorrente” nel proprio paese si spostano fuori.
Arriverà Pasqua, la primavera, l’estate, l’autunno, poi l’inverno e a fine anno saremo nuovamente allo stesso punto, con la circolazione di un Covid infinto. Dove sono il Governo e le istituzioni? Ma soprattutto, la nostra educazione, il rispetto di noi stessi e del prossimo, tutti scomparsi in poco tempo.