I prossimi mesi saranno importanti per l’economia nazionale e, quindi, per l’Italia. Non è che l’aspetto sia sfuggito ai più; ma preferiamo evidenzialo anche in piena recessione economica. La politica nazionale sarà coinvolta i sostanziali mutamenti; non solo di numero, ma anche di metodo. Prima di tutto, l’attuale Potere Legislativo dovrebbe attivarsi per il varo di una nuova legge elettorale coerente. Normativa che, in seguito, servirà a stabilire il ruolo delle “maggioranze” delegate alla formazione di un Esecutivo connesso con le necessità nazionali. Il tutto si dovrebbe concretare entro fine d’anno. Se non mancherà la volontà, il tempo per le riforme c’è. Appare, poi, evidente che le due scadenze dovrebbero presentare logiche priorità. Prima la nuova legge elettorale e, poi, il nuovo Parlamento. Cambiare questa”scaletta” potrebbe determinare più svantaggi di quanto già è possibile immaginare. Di proposte di legge elettorali per scalzare il “Rosatellum” il Parlamento è stracolmo. E’ la voglia di “modificare” che sembra restare negli anfiteatri di Palazzo Chigi e Palazzo Madama. E’ quest’incertezza e le prese di posizione di certi politici a farci dubitare dell’effettiva volontà di un mutamento di cui il Paese ha necessità. Da parte nostra, come per il passato, cioè da oltre sessant’anni, saremo attenti osservatori dell’imminente avanspettacolo della politica nazionale. Sempre che non degeneri in farsa.
Giorgio Brignola