Di Euronews
L’Agenzia europea del farmaco conferma l’esistenza di un “legame” tra il vaccino anti-covid di AstraZeneca e dei casi di trombosi. A rivelarlo il quotidiano italiano Il Messaggero.
“Possiamo dire ormai che sia chiaro il legame tra il vaccino, ciò che causa questa reazione però non è ancora chiaro”. Marco Cavaleri responsabile della strategia vaccini dell’Ema ha confermato che nelle prossime ore, l’Ema -la cui dichiarazione uffiicale è attesa per giovedì – confermerà il legame ma si deve ancora capire l’esatto meccanismo.
“Stiamo cercando di avere il quadro preciso di cosa succede, di definire nel dettaglio questa sindrome dovuta al vaccino”. Si può già affermare che è dovuta al vaccino? “Secondo me – dice Cavaleri – ormai possiamo dirlo, è chiaro c’è una associazione con il vaccino. Cosa causi questa reazione, però, ancora non lo sappiamo”. “In sintesi: nelle prossime ore diremo che il collegamento c’è, come questo avviene dobbiamo però ancora capirlo”.
Le trombosi venose cerebrali sono un fenomeno molto raro, rispetto alle più comuni trombosi. Si verifica un caso ogni 1-2 milioni di abitanti e non hanno alcun rapporto con ictus e infarto che sono trombosi delle arterie, queste riguardano la coagulazione del sangue, interessano le vene profonde della gamba e dei polmoni e colpiscono in Italia 60 mila persone all’anno con un’incidenza di un caso su 1000.
La cosa strana, come spiega al Corriere della Sera Pier Mannuccio Mannucci, ematologo dell’ospedale Maggiore, Policlinico di Milano, esperto nominato da Aifa per il caso Astrazeneca, “è che una forma di trombosi già rara di per sé, segnalata in persone che avevano ricevuto il vaccino, è associata a emorragie causate dalla diminuzione di piastrine”.
Una circostanza, dice il professore, che in tanti anni di attività non aveva mai osservato. E la diminuzione delle piastrine ha fatto sorgere il sospetto di un possibile legame con il vaccino in Germania dove si erano registrati 31 casi su 2,7 milioni di vaccinazioni.
Per l’ematologo, “all’origine potrebbe esserci un meccanismo immunologico; le piastrine vengono colpite e eliminate dagli anticorpi prodotti dal vaccino, a questo punto si attivano le sostanze che stimolano la trombogenesi (coaguli del sangue che finiscono nelle vene cerebrali)”.
Il “vaccino – è l’ipotesi di Mannucci, potrebbe stimolare una reazione immunologica contro antigeni diversi dalla proteina Spike, bersaglio degli anti-Covid”.
Continuare a vaccinare
Tutti i farmaci “hanno effetti collaterali e comportano un margine di rischio. L’aspirina, ad
esempio, ha sicuramente effetti collaterali con un frequenza maggiore di quella segnalata per il vaccino anti-Covid di AstraZeneca, ma continuiamo ad utilizzarla quando indicato”. A sottolinearlo è Paolo Corradini, presidente della Società italiana di ematologia (Sie), che lancia un appello affinché ci
si continui a vaccinare “il rischio di decesso a causa dell’infezione da Covid-19 è certamente più alto e la
stessa malattia da Covid, nei casi più gravi, può determinare trombosi in una percentuale maggiore rispetto al rischio bassissimo collegato al vaccino”.
In altri termini, chiarisce Corradini, “la possibilità di incorrere in un evento grave a causa di Covid-19 è molto più alta rispetto al rischio di eventi collaterali gravi legati al vaccino”.