Riceviamo e pubblichiamo. Il consigliere dell’Unione dei comuni della fascia orientale della Provincia di Taranto Angelo Di Lena: “Politica fallimentare, occorre subito una svolta con le riaperture o le imprese non ce la faranno”
Sono tre le parole chiave della politica del consigliere dell’Unione dei comuni della fascia orientale della provincia di Taranto Angelo Di Lena:
“Sostegni-Vaccini-Riaperture” per sensibilizzare le istituzioni.
Ecco in sintesi il suo pensiero:
“la situazione è sempre più drammatica per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi, per le piccole attività.
È necessario aiutare le imprese ad affrontare questo difficile momento caratterizzato dalle chiusure, ma soprattutto potenziare e velocizzare la campagna vaccinale.
Occorre programmare già ora un piano dettagliato per una riapertura delle attività il prima possibile.
Purtroppo tutto ciò è stato disatteso , e ad oggi si sono rivelati fallimentari sia la politica degli aiuti, sia la campagna vaccinale , e l’unica ricetta dello Stato sembra essere quella di prolungare le chiusure. Molte le chiacchiere di ministri, commissari governatori, pochi i fatti.
C’è stata molta incompetenza, improvvisazione. Per quanto riguarda gli aiuti, i soldi del decreto sostegni non coprono le perdite di un anno e trascurano molte categorie.
Servono giusto per pagare qualche bolletta. Occorre garantire la ripresa delle attività economiche e ripartire e per questo è sempre più necessario un cambio di passo.
Le imprese hanno bisogno di liquidità subito e i loro tempi non sono quelli della politica.
I ristori devono arrivare direttamente sui conti correnti degli aventi diritto e bisogna evitare domande da presentare, portali da avviare e quindi tempi incompatibili con le esigenze delle imprese. Quanto ai vaccini, serve che siano somministrati in modo massiccio, capillare e soprattutto diretti alle categorie a rischio: solo così potremo allentare l’emergenza sugli ospedali e avviarci gradualmente alla normalità.
Se le imprese e le famiglie non vedranno una svolta immediata, tangibile e concreta l’esasperazione non potrà che crescere.
È urgente stabilire un piano di riapertura in sicurezza delle imprese ora chiuse che offra almeno qualche certezza in più”.