Rap come ancora di salvezza per ritrovarsi e rinascere
Trovare nella musica il proprio rifugio, la valvola di sfogo per combattere le difficoltà di una quotidianità che scorre veloce e si insinua nelle nostre menti, costringendoci ad una continua lotta con noi stessi, le nostre ambizioni, i nostri sogni. Questo il punto centrale su cui ruota “Fotografia” (The Bluestone Records/Believe Digital), il singolo d’esordio di Davide Malafede.
Su una produzione attualissima che strizza l’occhio a sonorità tipiche dell’Hip Hop e del Rap Old School, si posa un testo dal profondo valore autorale, che fonde ricordi, speranze e progetti per il futuro alla disillusione di un giovane uomo che si ritrova costretto a crescere prima del tempo ed a far fronte alle difficoltà, alle responsabilità, alla vita.
Un mix tra passato e presente, un passato a cui non dobbiamo aggrapparci, ma che dobbiamo ricordare, incidere a fuoco nell’anima per vivere l’oggi con l’obiettivo di costruire un domani migliore, che sia il più possibile affine alle nostre inclinazioni, personali e professionali.
«Questo brano – dichiara l’artista – non parla soltanto dei bei momenti trascorsi, ma si focalizza soprattutto sull’introspezione, come se provassimo a rivivere tutto il positivo della nostra infanzia: i ricordi nutrono l’anima, possono essere una vera e propria benzina che accende il motore del nostro cuore e del nostro futuro; l’importante è non aggrapparsi troppo al passato, altrimenti si rischia di rimanere fermi, inermi, privando se stessi della possibilità di evolversi».
La lotta con il proprio ego – «non so più chi sei, me lo son detto spesso fisso queste parole e poi non trovo più il riflesso di me» -, le porte chiuse in faccia e le cadute di chi tenta il tutto per tutto per realizzare i propri sogni, ma spesso rimane bloccato tra la parte riluttante al cambiamento che abita in ciascun essere umano e le difficoltà di una società sempre di corsa, perché «chi nasce con zero possibilità – prosegue Davide – deve faticare il doppio e purtroppo, spesso, perda di vista l’obiettivo finale». La conquista della rivalsa deve passare da dentro ognuno di noi, da una consapevolezza acquisita del proprio background e delle proprie potenzialità, che vanno affinate con il duro lavoro, l’impegno, la dedizione e la fede ferma e piena nelle proprie attitudini e passioni.
«Il messaggio che deve arrivare a chi ascolta questo brano, a qualunque fascia d’età o ceto sociale appartenga – conclude il rapper – è di non mollare, di non cedere la presa e di non concedere centimetri alla disfatta. È finita si dice alla fine! Io sto ancora lottando, sono solo al primo scalino e probabilmente la mia battaglia non finirà mai. Ma bisogna essere forti e, con umiltà, ricordando sempre da dove si viene, puntare alla meta ed arrivarci passo dopo passo».
“Fotografia” rappresenta in musica la nota dolente e malinconica nella canzone della vita di ognuno di noi, che ci attraversa e ci segna, che dribbla la direzione del nostro cammino ma che, al tempo stesso, ci porta a crescere, costringendoci a riflettere su chi siamo e cosa e come siamo diventati, consentendoci anche di cambiare e migliorarci, per assottigliare sempre di più il divario tra chi vogliamo essere e chi siamo. Il passato non tornerà più indietro e rimarrà sempre una bellissima fotografia, ciò che conta è trovare la forza ed il coraggio di scattarne altre, sempre più belle e luminose.
Biografia.
Davide Malafede nasce a Roma il 03 Dicembre del 1992. Per necessità familiari e personali cresce in fretta ed il suo animo sensibile, ancora giovanissimo, viene turbato, portandolo a porsi migliaia di domande e ad opporsi all’autorità, scolastica e familiare, rendendolo riluttante a qualsiasi tipo di imposizione e sottomissione. Cresciuto con l’affetto ed i valori della mamma e dei nonni, di origini calabresi, Davide ha sempre svolto molteplici lavori, giorno e notte, supportando e sostenendo se stesso ed i suo cari. In quarta elementare si appassiona al rap, grazie alla scintilla che si accende in lui ascoltando Eminem, che tra barre, rime e schiettezza, in bilico tra morale e moralismo con il dualismo ed il conflitto insito nella sua arte, divisa tra Marshall Bruce Mathers e Slim Shady, rappresenta per Davide la figura maschile di riferimento al di fuori delle mura domestiche. Mentre il rap tagliente e sagace del rapper di St. Joseph cresciuto a Detroit continua a scorrere nelle sue cuffie, nella sua mente e nel suo cuore, Davide si avvicina piano piano ad altri pilastri del Rap e della cultura Hip Hop internazionale, soprattutto a Notorious B.I.G, scoprendo un universo differente, all’interno del quale, finalmente, si sente a casa e può essere se stesso senza alcun giudizio e pregiudizio; e può essere unico, ma non uno e solo. Inizia così a scrivere i suoi primi testi, gettando nero su bianco insicurezze, paure, timori, delusioni e frustrazioni, spronato anche da un’intervista, del senigalliese Fabri Fibra, che ad una domanda, in cui gli veniva chiesto cosa consigliasse ai ragazzi che volessero cimentarsi nel rap, rispose che non dovevano lanciarsi a capofitto nemmeno se si credevano dei fenomeni, ma provare e riprovare, scrivendo ogni sensazione, ogni pensiero. A fine 2020, Davide Malafede viene notato dalla The Bluestone Records, etichetta capitolina sempre attenta ai giovani talenti del panorama musicale italiano e firma con loro il suo primo contratto discografico. Ad Aprile 2021 esce “Fotografia”, la sua prima release ufficiale, un brano che racconta, in chiave puramente rap, la continua lotta con se stessi per giungere alla realizzazione dei propri obiettivi.