Il leader di Italia Viva è netto: “Non con i sovranisti, non con i populisti”. E sul suo futuro chiarisce: “Mi spiace deludere i miei avversari, non smetterò di fare politica”.
Poi su Letta, il leader di Iv, sottolinea che “la cosa più incisiva che il segretario ha fatto, ad oggi, è stata cambiare capigruppo imponendo la questione femminile. Ma allora bisogna continuare”, incalza, perché “si vota a Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli e per il seggio parlamentare di Siena – suggerisce Renzi – penso sia doveroso scegliere anche candidature femminili“.
“Noi a Bologna – prosegue – abbiamo la candidatura più forte, quella dell’avvocato Isabella Conti. Donna, di sinistra, riformista, sindaco capace, in prima linea contro gli scempi urbanistici e prima in Italia a dare asili nido gratis. Decideranno i bolognesi, non io. Ma se siamo coerenti con ciò che diciamo, Pd e Italia viva, dobbiamo andare a bussare alla porta di Isabella pregandola di candidarsi”.
Sull’ipotesi poi che Renzi lasci la politica, l’ex premier dice netto: “È il sogno dei miei avversari. Molti di loro ci sperano, li capisco. Mi spiace deluderli: io non smetterò di fare politica. Nel frattempo invece – continua – loro potrebbero cominciare a farla, magari senza pensare a me in modo ossessivo e preoccupandosi dei problemi del Paese. Tutte le volte che mi dipingono fuori dalla politica accade qualcosa” e invece, ricorda, “noi siamo ancora qua e rivendico la battaglia per far nascere il governo Draghi come quella per mandare a casa Salvini nel 2009”.
Sul fatto che Italia viva non decolli come partito e che anzi stia perdendo qualche pezzo, Renzi spiega: “Un partito lo misuri dalle proposte che fa, da quanto incide nella vita politica, dal contributo che porta al Paese. Non dai sondaggi più o meno ammaestrati. Non so se, come dicono, Italia viva abbia davvero il 2%. Se così fosse dovrebbero darci un premio doppio. Perché col 2% abbiamo cambiato la storia dei prossimi anni imponendo Draghi al posto di Conte. Se col 2% siamo stati capaci di questo, si figuri che cosa potremmo fare se solo avessimo l’8-10%”.
AGI