La disuguaglianza economica interpretata e contrastata dagli studenti sanniti.
Da sempre il territorio offre il suo potenziale, ma la divisione di questi beni non ha mai un lieto fine, in quanto le persone avvantaggiate dal punto di vista economico possono ottenere e di conseguenza sfruttare di più.
Questo ciclo può essere considerato come un viaggio: si parte da concetti economici di base, come quelli del credito, della compravendita di terreni e di immobili, del sistema bancario privato e questo può includere imprevisti e probabilità.
Sulla base di ciò, chi ha meno risorse economiche a sua disposizione, è costretto ad affrontare scelte difficili e quelle che hanno un impatto notevole sulle nostre vite spaziavano tra salute, istruzione e abitazioni.
La pandemia non ha risparmiato nessuno. Infatti secondo i dati Istat[1] nel 2020 le famiglie in povertà assoluta sono oltre 2 milioni (il 7,7% del totale, da 6,4% del 2019, +335mila) per un numero complessivo di individui pari a circa 5,6 milioni (9,4% da 7,7%, ossia oltre 1milione in più rispetto all’anno precedente).
Come combattere la disuguaglianza economica
“Lo studio più alto al quale possiamo aspirare è quello universitario, che prevede delle spese superiori rispetto a quelle previste nella scuola dell’obbligo e abbiamo ipotizzato la distribuzione di borse di studio dedicate, convenzioni con le università per gli affitti e per le spese che devono affrontare i ragazzi che studiano fuori sede, corsi di formazione offerti dalle aziende con la possibilità di offrire esperienza gratuita a quei ragazzi che vogliono entrare subito nel mondo del lavoro e magari una possibile assunzione all’interno delle stesse.”
Questa la voce di alcuni studenti di un istituto tecnico sannita. Questi ragazzi hanno deciso di condividere con noi alcune proposte su come migliorare le condizioni dei più poveri per il benessere di tutti.
“Il primo bisogno da soddisfare è quello della fame, da poter esaudire con un bando, un pass da poter utilizzare in tutti i punti di ristorazione che vogliono aderire e che ricevono dei fondi da enti dedicati per poterli applicare.”
Disuguaglianze: dibattito nelle scuole
Con l’introduzione dell’educazione civica nelle scuole, gli studenti hanno acquisito una consapevolezza più estesa nei confronti di tutte le materie che sono collegate tra loro e tutte la contengono, infatti quando abbiamo parlato con loro di “disuguaglianza”, hanno da subito fatto riferimento all’ONU che ha sottoscritto l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e che contiene diversi obiettivi, tra i quali il goal 10:” Ridurre le disuguaglianze all’interno dei e fra i Paesi”.
Questi ragazzi però sono andati oltre ciò, hanno approfondito anche l’aspetto normativo ed è stato doveroso fare riferimento all’articolo 3 della Costituzione Italiana, in cui nel 1° comma hanno illustrato il concetto di “uguaglianza formale”, dove tutti devono essere trattati nello stesso modo, ma hanno anche analizzato in modo particolare il 2° comma sull’impegno dello Stato nel favorire l’uguaglianza sostanziale e facendo anche riferimento al Welfare State.
“Ovviamente da soli non possiamo combattere la disuguaglianza economica, ma deve esserci un patto sociale, come il Welfare State”.
La volontà di cooperare è fondamentale nella ridistribuzione della ricchezza, infatti ognuno riveste un ruolo essenziale che deve esercitare.
Affrontare la disuguaglianza economica rappresenta un tema significativo per la società futura, dunque è importante trattare questo tema nelle scuole, dove crescono i futuri cittadini del mondo.
Senza istruzione non esiste sviluppo e, nell’ambito scolastico, i ragazzi maturano e arricchiscono la loro visione del mondo. E’ evidente che dopo gli studi dovranno affrontarlo, inserirsi nei contesti lavorativi e giocoforza realizzare i loro sogni.
[1]https://www.istat.it/it/files//2021/03/STAT_TODAY_stime-preliminari-2020-pov-assoluta_spese.pdf
Enza Cappabianca