Principale Ambiente & Salute Caccia alle balene per 2 gocce di profumo: incredibile ma vero

Caccia alle balene per 2 gocce di profumo: incredibile ma vero

Mi chiedo come si faccia a dichiarare con molto candore che i profumi preziosi e ricercati hanno bisogno di materie prime come…l’intestino delle balene.

Rimango senza fiato, anche perché da poco con la mia classe di II media ci prepariamo a studiare l’Irlanda e la Norvegia.

Ci siamo preparati bene a studiare questi territori bellissimi, i loro paesaggi e clima, le colline, i monti e i pascoli, le lane pregiate, la pesca. Per non dimenticare poi i colori dell’aurora Boreale. I ragazzi e le ragazze sognano con me mentre facciamo lezione, siamo anche molto attenti a ricordare la differenza tra Taiga e Tundra, la prima con distese di conifere, la seconda coperta da muschi e licheni. Si passa a conoscere la fauna, anche quella marina con le sue aringhe e merluzzi. Con lo spettacolo mozzafiato delle balene che alzano onde glaciali per il loro battere di coda. Immense e immerse tra il gelo del mare di Norvegia. Però quando arriviamo a pag. 163 del libro Kilimangiaro plus siamo sconfortati dalla notizia che “la Norvegia è tra le poche nazioni (insieme al Giappone) a praticare ancora la caccia alle balene, malgrado le forti proteste internazionali”.

Rimaniamo di stucco (come i Barbapapà) ma pensiamo che sia per sopravvivenza. Abbiamo studiato nelle pagine precedenti che ci sono ancora popoli del Nord, tra Norvegia, Svezia e Russia che costituiscono la Lapponia, che vivono solo di pesca. Sono le popolazioni Saami. Un ricordo però mi arriva subito alla mente: qualche settimana prima sul settimanale F (del 2 marzo 2021) avevo letto un articolo dal titolo: “Io creo meraviglia”, una monografia sulla “vita meravigliosa di Francois Demachy, naso di Dior”, come dice la giornalista Paola Jacobbi. Nella lezione successiva lo porto a scuola. Leggiamo. A questo uomo che lavora con i petali dei fiori e spezie è stato dedicato un film “Nose”; i registi hanno accompagnato Demachy per 2 anni in ogni angolo del mondo per dirci che un profumo può contenere da 15 a 50 materie prime e ci vogliono anche 700 kg di fiori per un Kg di essenza assoluta.

Lo hanno accompagnato per le isole indonesiane, e qui sogniamo anche noi che leggiamo, in Giappone, in Madagascar, in India per i mercati di spezie. Il racconto dell’articolo continua così: “il suo giro del mondo in mille profumi ci porta in Irlanda”. E qui il nostro sogno si ferma, perché continuiamo a leggere che “una delle essenze più ricercate e costose della profumeria arriva dall’intestino delle balene che vivono in queste acque”. E si ferma qui il commento, senza preoccupazioni, senza un pensiero, un senso di colpa. Un fremito di coscienze. Che è venuto a me come docente e ai miei ragazzi senza neanche ascoltarci, ma creando un silenzio dopo la lettura. L’articolo passa subito alle bellezze della Toscana ma noi siamo fermi, inchiodati a quelle parole di una balena sacrificata per il suo intestino. Noi abbiamo continuato invece con ben altra impostazione. La prossima lezione sarà sulle balene e la loro salvaguardia. Per cambiare il mondo si può partire da gesti semplici. Da un libro di testo di seconda mano e di seconda media.

Prof.ssa Elena Manigrasso

elenamanigrasso@virgilio.it

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