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Covid: “Portiamo le imprese fuori dalla pandemia”, oggi la giornata di mobilitazione nazionale Confesercenti

Il manifesto sui giornali di oggi: “Ogni giorno di chiusure in zona rossa brucia 80 milioni di euro di fatturato, serve un Decreto Imprese dedicato”. Tante iniziative in tutta Italia nel rispetto delle regole. Confesercenti lancia la petizione online e scrive al Presidente della Repubblica.

 

“Le attività economiche sono sottoposte a restrizioni ormai da 395 giorni e ogni giorno di chiusure in zona rossa brucia ulteriori 80 milioni di euro di fatturato. L’accelerazione della campagna vaccinale è necessaria ma non basta. Le imprese hanno bisogno di sostegni adeguati, di credito immediato e di un piano per ripartire in sicurezza”. È questo l’appello lanciato sui quotidiani italiani da Confesercenti a sostegno di “Portiamo le imprese fuori dalla pandemia”, la giornata di mobilitazione nazionale organizzata dall’associazione di imprese per oggi, mercoledì 7 aprile.
Tante le iniziative organizzate in tutte le regioni d’Italia, tutte nel rispetto delle regole: incontri con le istituzioni a tutti i livelli con la presentazione delle proposte delle imprese, eventi on line, passaggi sui quotidiani, in radio e tv, tam tam sui social, proteste dai balconi, presidi in piazza, serrande abbassate ed affissione del Manifesto. L’iniziativa prevede anche l’invio di massa a membri del Governo, deputati, senatori e Governatori regionali delle richieste di Confesercenti, che è possibile sostenere e sottoscrivere firmando la petizione on line su www.confesercenti.it<http://www.confesercenti.it/>.

“Serve un “Decreto Imprese” dedicato che preveda sostegni adeguati alle perdite realmente subite e ai costi fissi sostenuti, misure per il credito e soprattutto un piano per permettere alle attività di ripartire in sicurezza”, si legge nel Manifesto. “Noi imprese siamo il motore dell’economia e del lavoro. Solo se ripartiamo, riparte l’Italia”.

“Per guardare al futuro con maggiore fiducia – scrive la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise in una lettera inviata al Presidente della Repubblica – abbiamo bisogno di più di quanto ci sia stato riconosciuto fino ad ora. Le imprese del terziario, del turismo, del commercio e dei servizi, per tanti giorni, non hanno potuto lavorare ed ora sono stremate perché costrette nuovamente a prolungare la propria chiusura. Oggi, 7 aprile, le nostre imprese scenderanno in campo per chiedere di vedersi restituire la dignità del proprio lavoro. Lo faranno, come sempre, nel rispetto delle regole. Sarà una protesta collettiva a “distanza di sicurezza”, con iniziative in tutta Italia. Presidente, lo Stato ci sia vicino e ci aiuti a percorrere quest’ultimo miglio”.

 
Lettera aperta al Signor Presidente della Repubblica, Prof. Sergio
Mattarella:
 
“Mi rivolgo a Lei che ha sempre dimostrato di saper cogliere e comprendere le inquietudini, i disagi, i drammi e le difficoltà di chi perde il lavoro, di chi non è più in grado di guardare al futuro con serenità.
Da 395 giorni, l’emergenza Covid-19 condiziona tutti noi, quello che facciamo, come viviamo. Tante vite spezzate, tanti disagi e sacrifici.
Sono stati giorni di incertezze, alternati da speranze e delusioni.
Ora c’è un piano vaccinale che potrebbe presto avvicinarci all’auspicato ritorno alla normalità. Come si dice in questi casi, ci mancherebbe un ultimo miglio. Per percorrerlo e per guardare al futuro con maggiore fiducia, però, abbiamo
bisogno di più di quanto ci sia stato riconosciuto fino ad ora.
 
Le imprese del terziario, del turismo, del commercio e dei servizi, per tanti giorni, non hanno potuto lavorare ed ora sono stremate perché costrette nuovamente a prolungare la propria chiusura.
Abbiamo bisogno di un decreto imprese che preveda:
 
  • contributi a fondo perduto adeguati alle perdite subite;
  • estendere l’intervento del Fondo di Garanzia a favore delle PMI;
  • prorogare le moratorie per prevenire infiltrazioni della criminalità organizzata nelle imprese in difficoltà.
 
Oggi, 7 aprile, le nostre imprese scenderanno in campo per chiedere di vedersi restituire la dignità del proprio lavoro.
Lo faranno, come sempre, nel rispetto delle regole. Sarà una protesta collettiva a “distanza di sicurezza”, con iniziative in tutta Italia.
Come Presidente di tante di queste imprese, ho deciso di rivolgermi a Lei perché Lei è il garante di tutti noi.
Presidente, lo Stato ci sia vicino e ci aiuti a percorrere quest’ultimo miglio.
Voglia gradire, Signor Presidente, i sensi della più alta stima.”
 
 
Patrizia De Luise

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