Dopo l’anteprima sul sito di SKY TG 24, disponibile ovunque il video di Dongo D, il progetto solista di Dario Dongo. Il brano, che non ha paura di suonare sfacciatamente pop, vuole descrivere una pulsione primordiale comune a tutti noi, un istinto che la società spesso condanna, un “mostro” che ci teniamo tutti dentro. È un invito a essere sè stessi, nonostante tutto!
Confrontandomi con John Bandieramonte (Octo_Film), il regista, dopo che lui aveva sentito la canzone senza nessun filtro da parte mia, mi son reso conto che il messaggio aveva fatto centro ed era stato colto molto bene. Da questo incontro è nato il soggetto del video. Il “mostro” che abbiamo dentro, rappresentato dalla maschera – una creazione originale dell’artista Oliver D’Auria – non è altro che ciò che tutti noi abbiamo dentro e cioè la voglia di esprimere noi stessi, i nostri desideri più naturali e profondi, la nostra voglia di essere felici. Spesso questa voglia è mal vista dalla società e dalla morale che le indicano come cose sconvenienti, non appropriate, negative, da qui l’etichetta “mostro”.
BIO:
Dario Dongo, è un produttore e cantautore, classe 1984.
A due anni e mezzo componeva puzzle sotto il pianoforte che suonava sua madre, e da lì è nata la sua passione per lo strumento anche se tuttavia, non affronta mai seriamente a livello didattico. Molla e ricomincia le lezioni a più riprese, e lentamente il repertorio classico e il sogno di diventare un Mozart del XXI secolo diventano parte del suo DNA. Allo stesso tempo, Dario Dongo si apre ad altri ascolti che vanno dai grandi cantautori italiani, alle grandi voci femminili, passando per il rock, il metal e il punk. In sintesi, egli forma così una personalità musicale dal gusto eclettico ed eccentrico. Tramite la parrocchia intanto, Dario entra nel coro e completa gli studi di pianoforte presso la scuola della diocesi, iniziando anche a comporre musica sacra polifonica e qualche brano per organo. Contemporaneamente si avvicina al teatro, scrivendo anche canzoni e colonne sonore degli spettacoli che venivano messi in piedi: ero il re dei “tormentoni” che andavano avanti ad essere cantati tutto l’anno.
Il coinquilino e musicista Claudio Milano lo fa avvicinare alla musica sperimentale, al progressive rock, i generi più underground e vocalità più ricercate come Demetrio Stratos e Diamanda Galàs. A seguire, collabora con il regista Sergio Scorzillo come attore, assistente, amico, confidente, light designer e tecnico del suono. Ma, abbandonati gli ambienti ecclesiastici e i primi esperimenti compositivi, si avvicina al mondo della produzione vera e propria, formandosi con Nicola Fasoli (Kina Records) e Vincenzo Bellanova (Enzalla). Ne è nata così la prima la traccia Tonight che pubblica da indipendente.
Conosce poi il misterioso TQM, mentore e personal trainer – con scarso successo per colpa dell’allievo – amico e musicista. I due lavorano insieme su diversi progetti dove elettronica e sound design rimangono il terreno comune e fertile da cui scaturiscono tanti brani. Uno inquadra e dà corpo alla profuzione sonora dell’altro, mentre l’altro arricchiesce di parole, spunti e contenuti. Una simbiosi creativa e (de)generativa.
Comincia in seguito la collaborazione da arrangiatore con lo studio Studio B Recording di Milano, che poi asseconda i progetti di Dario. Il mostro che hai dentro è un nuovo inizio.