Arrivano i dati elaborati dopo l’invio da parte del segretario Letta del ‘vademecum’ a 2.949 circoli e 39.742 militanti dem.
Si è concluso il lavoro di elaborazione dei dati arrivati al Nazareno attraverso il vademecum in 21 punti che il segretario, Enrico Letta, ha sottoposto a 2.949 circoli del Partito Democratico. A rispondere al vademecum sono stati 39.742 iscritti nel periodo che va dal 15 al 31 marzo, immediatamente dopo l’assemblea che ha eletto il nuovo segretario.
Il vademecum con le 21 domande inviato ai circoli “va preso sul serio”, avvertiva il segretario del Pd Enrico Letta incontrando i circoli nel corso di una lungo faccia a faccia con i circoli di Firenze: “Tutto questo lavoro è importante perché il digitale può essere una straordinaria occasione per ribaltare il meccanismo troppo verticistico che aveva preso il nostro partito”.
Da quel semplice vademecum, infatti, passa l’algoritmo per il partito del futuro. Un partito, è il disegno del segretario, capace di ascoltare i militanti. Ma non solo: attraverso le opportunità offerte dal digitale saranno i militanti a decidere sui passaggi più delicati a cui il Pd è chiamato. Il completamento dell’elaborazione delle risposte arrivate dalla base è il primo passo in questa direzione.
Per processare i 1.972 vademecum ricevuti e le oltre 40 mila risposte il Partito Democratico ha integrato strumenti di intelligenza artificiale con la lettura umana, il tutto affidato un team di 30 persone, fra personale Pd e volontari. L’intelligenza artificiale ha permesso di fare emergere temi trasversali e differenze territoriali mentre la lettura umana ha consentito di identificare le principali proposte e criticita’ per ciascun punto.
Il termine piu’ utilizzato nei vademecum e’ “lavoro”, con un totale di oltre 6 mila citazioni. Seguono “Europa”, “giovani” e, sotto le 6.000 citazioni, “territori”. Sotto le 4.000 citazioni troviamo “sociale”, “donne/genere”, “scuola”, “circoli” e “partecipazione”. I “diritti dei lavoratori” sono la priorità da cui partite per il 18,1% delle risposte arrivate al Nazareno. Segue il buon utilizzo del Next Generation Eu con il 17,4% e, a ruota, la partecipazione con il 17,3%.
Gli investimenti per i giovani sono la priorità nel 16,3% delle risposte seguiti dalla parità di genere (13,1%) e dalla transizione ecologica (11,5%). Più staccate le “riforme della democrazia malata” (6,2%). Sul piano delle relazioni con gli alleati, di oggi e di domani, l’obiettivo a cui tendere è un centrosinistra modello Ulivo, da raggiungere anche attraverso il dialogo con il Movimento Cinque Stelle, ma che parta dai valori e riaffermando l’identità del Partito democratico: il 21% delle proposte sul tema “Un nuovo centrosinistra” hanno indicato nel “Centro-sinistra unito, modello Ulivo” l’obiettivo a cui mirare.
Per il 20% bisogna sviluppare un “dialogo con il M5s a partire dai valori” mentre il 16% delle risposte sottolineavano la necessita’ di “riaffermare l’identità e i valori del Pd”. Tra le criticita’ riguardanti il “nuovo centrosinistra” il 3% indicano il “No ad alleanze non fondate su valori“.
Capitolo governo: il 48% delle risposte sul punto “Governo Draghi” cita il sostegno al premier e la difesa della identità del Pd. Il 25% indica la “necessita’ di prepararsi alle prossime elezioni” mentre il 24% ‘spinge’ perche’ il “Pd sia protagonista del Recovery Fund”. Tra le criticita’, il 6% ritiene il governo Draghi il frutto del fallimento delle classi dirigenti italiane.
Una legge elettorale maggioritaria e stop alle liste bloccate è la ricetta che emerge dai vademecum per curare “la democrazia malata”: il 15% indica la necessita’ di avere “candidati del Pd scelti in modo trasparente”, un altro 15% dice “no alle liste bloccate”, il 13% indica una “legge elettorale maggioritaria” mentre, tra le criticita’, il 4% dice che “il taglio dei parlamenti e’ un problema”.
Tra i singoli temi, mentre l’Europa suscita fiducia e speranza rispetto alle risorse messe a disposizione per l’Italia, il lavoro riflette invece preoccupazione e la necessità di un cambio di passo. Un consenso generale tra tutte le regioni ha invece suscitato la necessità del superamento del divario tra Nord e Sud: l’85% dei vademecum ricevuti dal nord lo ritiene una priorità.
Dall’esame delle risposte per singoli punti sono arrivate le indicazioni più precise degli iscritti sulla linea che il Pd dovrà tenere. Sulle proposte per il partito, ad esempio, il 70% ha indicato la formazione politica e civica dei giovani, il 25% il voto ai 16/enni, il 20 il voto ai 18/enni in Senato. Il 28%, però, ha espresso riserve sul voto ai 16/enni se manca una formazione adeguata.
E ancora, tra le proposte lo Ius soli e più in generale la promozione dei diritti ha avuto un 49%, il 26% la tutela dell’ambiente e la transizione ecologica, il 26% le politiche del lavoro inclusive. Ma un 10% ha sottolineato che lo ius soli non è prioritario durante la pandemia. Nella sezione divari di genere, tra gli altri, un 20% ha parlato di valorizzazione e spazio alle donne del Pd.
AGI