Il ministro per il Sud e la Coesione territoriale ha risposto a due interrogazioni a risposta immediata nell’Aula di Montecitorio.
Rispondendo al quesito degli on. Bartolozzi e altri, Carfagna ha precisato che le risorse complessive e, nello specifico, quelle riservate al Mezzogiorno all’interno di PNRR, React-EU, Fondi strutturali e Fondo di Sviluppo e Coesione sono tra loro distinte e complementari. Di conseguenza, la quota del 40% del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non comprende né le ulteriori risorse del React-EU, né quelle del FSC, dal quale saranno solo anticipati temporaneamente 15 miliardi di euro, che saranno progressivamente reintegrati e destinati al loro scopo originario.
L’interrogazione degli on. Migliore e altri ha dato modo al ministro di precisare che ben 9 componenti sulle 16 totali del PNRR destinano al Sud una quota superiore al 40%, in tre casi perfino maggiori o prossime al 50%. Bisognerà invece lavorare maggiormente sulle componenti “Turismo e cultura 4.0” ed “Efficientamento energetico e riqualificazione degli edifici”. Carfagna si è quindi soffermata sulla riqualificazione e trasformazione urbana, in particolare per quanto riguarda Taranto (per la quale sarà convocato a breve il tavolo istituzionale, dopo aver definito i progetti per la città), Pompei e l’area orientale di Napoli (potenziamento dell’ecosistema dell’innovazione di San Giovanni a Teduccio, avvio del Polo Agritech, riforma della ZES).
Redazione Corriere di Puglia e Lucania