Secondo chi ha partecipato alla riunione, il premier non si aspettava che sarebbero arrivati distinguo su un testo già concordato in cabina di regia la settimana scorsa.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva già spiegato alla nascita del suo governo di auspicare che nessuna forza politica piantasse bandierine. Ecco il motivo per cui – riferisce un ministro che ha partecipato alla riunione che ha preceduto il Cdm e poi all’incontro che ha dato il via libera al dl Covid – non si aspettava che arrivassero dei distinguo.
La sua tesi è che l’accordo sul coprifuoco alle ore 22 e sulle misure che entreranno in vigore dal 26 aprile era stato già trovato nell’ultima riunione della cabina di regia. Una decisione che era arrivata all’unanimità, per questo motivo non si sarebbe aspettato – spiega un’altra fonte – che ci fosse stata una forza politica a chiedere di cambiare le carte in tavola.
Il premier avrebbe invitato a guardare all’interesse generale. Il rischio calcolato, di cui ha parlato nell’ultima conferenza stampa – questa la tesi del premier – è il frutto dell’equilibrio che è stato trovato venerdi’ scorso. Perciò non avrebbe nascosto la preoccupazione per la posizione della Lega.
La preoccupazione all’interno dell’esecutivo è che quando si tratterà di discutere di altri provvedimenti, soprattutto quelli economici, le fibrillazioni possano aumentare.
La maggioranza si è spaccata. “È un film già visto”, rilanciano da Movimento 5 stelle. “Cosi’ si rischia l’incidente”, mettono a verbale fonti di governo del Pd. Salvini, spiega un ‘big’ del partito di via Bellerio, non ha intenzione di abbandonare la nave, anche se nel Movimento 5 stelle e tra i dem c’è il convincimento che i ‘lumbard’ possano staccarsi con il semestre bianco.
Il segretario della Lega ha spiegato di voler difendere le posizioni delle categorie e dei cittadini, ritiene che siano troppi i vincoli. “La zona gialla dovrebbe permettere anche l’ok alle attività al chiuso”, spiega una fonte della lega.
“Qui si fa un passo avanti e il giorno dopo si disfa la tela di Penelope”, osserva un ‘big’ del partito di via Bellerio che sottolinea come non si possa lasciare a Fratelli d’Italia l’arma di attaccare sul tema della ripartenza.
Draghi, però, difende la gradualità delle riaperture, ha spiegato – a riferirlo lo stesso Salvini – che a metà maggio ci sarà un altro step. Il coprifuoco potrebbe essere tolto ad inizio giugno.
“Ci aspettiamo che le misure vengano riviste”, dicono dalla lega. Pd, M5S e Leu, hanno tenuto il punto e anche Italia viva, soddisfatta per il sostegno alle scuole e per le riaperture avrebbe difeso il testo per poi votarlo. “Siamo soddisfatti ma il testo si puo’ migliorare”, la posizione di FI.
AGI – Agenzia Italia