Sino al 31 luglio prossimo, anche in zona gialla ristoranti e pub potranno servire ai tavoli sino alle 22.00, ma solo in teoria, perché la clientela, dovendo far rientro a casa, difficilmente si attarderà dopo le 21.30, naturalmente sempre che il locale sia vicino casa.
Le pressioni dei partiti non sono riuscite a spostare la linea del Governo, che per ora è improntata alla ‘cautela’, raccomandata dal CTS (il comitato tecnico scientifico). Potrebbe esserci un ripensamento, ed uno spostamento dell’orario alle 23, essendovi tra gli stessi ministri orientamenti diversi. Sull’argomento si sono espresse pure le Regioni e a tal proposito i presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, propone al Governo l’ampliamento di un’ ora.
I presidenti delle categorie del turismo Confturismo- Confcommercio Taranto (Fipe Bar e Ristoranti, Federalberghi, Ospitalità extra alberghiera, Confguide, SIB- Sindacato Balneari e SILB-Sindacato Locali da ballo ed intrattenimento) chiedono di allentare la serrata notturna, valutando che l’orario della chiusura dal punto epidemiologico non sia determinante e non incida sulla diffusione del virus. Sarà invece fondamentale che vengano rispettate le disposizioni anti contagio e che i comportamenti siano improntati alla massima correttezza, a prescindere dall’orario di sospensione delle attività.
Sarebbe opportuno che il Governo valutasse le conseguenze negative che tale decisione comporterà per la ripartenza delle attività del turismo, soprattutto in regioni come la Puglia, dove – come è ben noto – il clima estivo non consente uscite serali prima delle 20.30/21.00, e dove ci si attarda al mare sino alle 19.00. In Puglia l’uscita serale, da giugno ad agosto, rappresenta anche un’occasione per la ricerca di refrigerio al termine di giornate contrassegnate dall’afa estiva.
Il limite delle 22.00, potrebbe scoraggiare il turista- temono gli operatori del ricettivo – dalla decisione di prenotare una vacanza in Puglia, preferendo Spagna e Grecia, dove le restrizioni sono meno stringenti. La possibilità che il Governo nelle prossime settimane torni sui suoi passi, inciderà comunque sull’andamento delle prenotazioni. Confturismo Taranto invita la Regione Puglia a farsi parte attiva presso il Governo nella richiesta di rivedere da subito tale decisione. “Si rischia di soffocare sul nascere, questa nuova opportunità di ripresa per le attività del turismo” concludono.
Redazione Corriere di Puglia e Lucania