La Poesia è per tutti
foto di copertina Federico Garcia Lorca
… la poesia non si mangia ma può diventare indispensabile
Rubrica culturale del Corriere di Puglia e Lucania, a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
L’intento della rubrica è quello di sfatare l’idea che la poesia sia qualcosa di astruso e che possa piacere o non piacere. In realtà la poesia è nelle nostre vite più di quanto noi possiamo immaginare. Basti pensare alla commistione della poesia con le altre forme artistiche, per esempio alla musica pop, di cui essa è un riflesso.
Proporremo, ogni giorno, pochi grammi di poesia, legati ad un fatto del giorno o ad una data da ricordare sperando che, tra le mille incombenze quotidiane, ogni Lettore, possa ritagliarsi qualche minuto per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi.
Buona Poesia!
Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
redazione@corrierepl.it
^^^
Il 26 aprile 1898, nasce a Siviglia Vicente Aleixandre. Trascorre l’infanzia a Malaga e in seguito segue la famiglia a Madrid, dove studia diritto ed economia. Conosce, nell’estate del 1917, il coetaneo Damaso Alonso che lo avvia alla lettura dell’opera di Rubén Dario e alla scoperta della propria vocazione letteraria. Al termine degli studi universitari inizia ad insegnare tecnica commerciale per poi impiegarsi in una compagnia ferroviaria. Nel 1925 viene colpito da una nefrite che lo distoglie dalle vicende storiche del suo paese perché costretto ad abbandonare il lavoro e a trascorrere un lungo periodo di riposo e isolamento. Nel 1926 escono le sue prime liriche sulla ‘Revista de Occidente’. Ritorna a vivere a Madrid dove risiede in una casa in “via Velintonia”, la ‘casa della poesia e dell’amicizia’, che diventerà punto d’incontro e riferimento di molti intellettuali dell’epoca, la nota ‘Generazione del 27’. Nel 1932 pubblica ‘Espadas como labios’ (Spade come labbra). A causa della sua salute, non prende parte attiva agli eventi drammatici della guerra civile, ma collabora alla rivista rivoluzionaria ‘Hora de España’. Nel 1949 viene chiamato a far parte dell’Accademia Española e nel 1977 riceve il Premio Nobel per la letteratura. Muore a Madrid il 14 dicembre del 1984.
Un termine
Conoscere non è uguale che sapere.
Chi ha imparato ascoltando; chi ha sofferto o goduto;
o chi è morto solo.
È un camminare o un correre, ma tutti vanno lenti
nel vento che veloci li trascina.
Nuotano contro corrente e indietreggiano,
portati dalle acque, e mentre tentano di rimontare
il loro corso, sono ormai alla foce.
È il termine, con tutto, ove sprofondano.
Libero mare oscuro in cui riposano.
(da Poesie della consumazione)