In un trafiletto sulla Gazzetta il Comune di Taranto si mostra impegnato in un atto di indirizzo verso gli impollinatori. Sobbalzano i soci del Corita (Comitato per il rimboschimento di Taranto) domandandosi se è vero questo impegno dell’amministrazione, al di là del temibile effetto annuncio.
In verità il comunicato del Comune appare molto chiaro laddove spiega che: “a causa dei cambiamenti climatici e degli effetti negati della deforestazione, un importante tassello per il mantenimento dell’ecosistema sta scomparendo. Stiamo parlando degli insetti impollinatori, come api e farfalle e alcune specie di uccelli, come il colibrì. “ Insomma il Comune, attraverso la giunta Melucci, con un vero atto di indirizzo – che è qualcosa di più di una semplice raccomandazione -, proposto dall’Assessore all’Ambiente Paolo Castronovi che ha dato mandato alla direzione competente di individuare aree per la messa a dimora di specie arboree e floreali che consentano a questi piccoli ma fondamentali insetti di trovare un habitat naturale per continuare la loro opera.
Pronta la risposta del dr Valentini del Corita che da noi ascoltato ci comunica: “ naturalmente mi sono attivato per contattare l’assessore Castronovi ( cui avevo già parlato del mio progetto museale…), domani dovrei trovarlo in assessorato/ambiente e parlargli via filo. Gli ho testé già inviata una mail di disponibilità, ma a questo punto a noi del CO.RI.TA. interessa molto anche l’individuazione delle aree che risultino idonee per la messa a dimora di specie vegetali, alberi e arbusti con fiori. A tal fine chiederemo un appuntamento con Castronovi e speriamo che questo impegno del Comune non appartenga alla consueta “politica degli annunci” che poi non approdi a niente. Per cui, onde evitare quanto appena detto, ci attiviamo immediatamente…magari anche in concorso con altre associazioni culturali “verdi” tarantine che vogliano accompagnarci in tale progetto Sto anche preparando per l’assessore una nota esplicativa per il miglioramento ambientale a favore degli insetti pronubi, con tutte le essenze arboree, arbustive ed erbacee che sono utili a ricostruire ecosistemi antropizzati e degradati, specie in ambito urbano.
Del resto anche la nota del Comune, partendo dalla constatazione che “. numerosi studi scientifici hanno posto l’attenzione sugli effetti che la graduale scomparsa degli animali impollinatori sta producendo sugli ecosistemi naturali, in molte città stanno nascendo vere e proprie oasi per queste specie importanti, di individuare delle zone a basso impatto antropico dove ripopolare le specie arboree e floreali che consentano a questi piccoli animali di poter svolgere la loro funzione naturale”.
Ecco come impegno politico e coscienza critica si sposa col sapere scientifico per trovare soluzioni. Ape Maia ringrazia