Siamo l’unica squadra a vincere lo scudetto della pandemia covid19. Uno scudetto sofferto, umile, vinto con spirito di sacrificio senza pubblico, ma a lui dedicato. Uno scudetto onesto, pregno dei veri valori della sportività. Unica società straniera a vincere in Italia lo scudetto con un Presidente giovane: Steven Zhang (27/29 anni) Uno scudetto pulito, come la storia dell’Inter vuole. Uno scudetto con molti punti di distanza da altre squadre, anche dalla seconda in classifica .
Permettetemi di dire pure che un pezzo dello scudetto è pure di Piero Ausilio, per averci tenuto fuori dal fairy play finanziario.
di Giovanni Mongelli
“Lo Scudetto dei Tifosi, i veri tifosi con pelle neroazzurra“. Uno scudetto che rimarrà nella storia, nei cuori dei veri tifosi interisti, non per colori che credono in dirigenti e allenatori che cambiano colori, viso o faccia ogni anno. Questo è lo scudetto del covid 19, della sofferenza, dell’umiltà, dello spirito di sacrificio, dell’onestà. Dei valori di vita sportiva e di vita reale, quella che ha sempre contraddistinto la squadra ed i colori dell’Inter nel mondo.
Uno scudetto stravinto e strameritato, interplanetario, senza sporcizia, pulitissimo.
L’Interista è quello che ha la pelle neroazzurra, quello che ha cuore ed anima per la squadra. Onesto, umile, rispettoso delle regole. Il vero tifoso che non sale e scende dal carro solo quando si vince, perchè ha i piedi in terra, mai fantasioso con i soldi degli altri.
E’ uno scudetto favoloso, dedicato al vero popolo planetario mondiale neroazzurro, società che tenta di sanarci dai debiti sempre dal fair play finanziario, con ottimo lavoro da anni da parte di Piero Ausilio.
Si potrebbe chiamare lo scudetto del “fair play”: uno scudetto sudato sul campo senza pubblico e tifosi che hanno sempre seguito la squadra, orgogliosi e dignitosi. In particolare la nostra mitica “Curva Nord”: un esempio mondiale per tutti.
Il tifoso interista è quello che sostiene il proprio club da anni, pagando la tessera e non il presidente.
E’ vero, l’Inter non vince ripetutamente lo scudetto, ma uno scudetto vinto così si assapora meglio e si è più contenti. Perché sono scudetti trofei vinti con onestà, sudati, senza aiuto di nessuno.
Poi ci sono i tifosi che si definiscono neutri, quelli che fanno finta di niente perchè “basta vincere”. E no, bisogna vincere, convincere e vincere con dirigenti interisti o allenatori interisti.
Purtroppo i mali dell’Inter sono quelli citati ecco perché ci troviamo a questo punto.
Dovremmo ritrovare dignità.
Questa è una grande annata per l’Inter, anche grazie ai veri tifosi: la curva nord.
Uno scudetto particolare in un anno particolare. Chi poteva vincerlo? Un’unica grande squadra: l’Inter.
Un grande saluto ed abbraccio di bene, affetto ed amore amichevole alla mia grande Inter e al gruppo “Curva anello blu”. Peppino (il rubentino, per modo di dire; lui è un interista doc, tempi anni 60), Salvo, Marco, Massino, Davide, Antonio, Fulvio ed altri del mitico gruppo, nel bene e nel male, sempre uniti per la grande Inter.
Non voglio fare il moralista o offendere qualcuno, vi chiedo umilmente scusa, ma ci sono leggi e decaloghi della Grande Inter, sin dai tempi dell’ambrosiana Inter, che ci dicono che il tifoso deve essere come ho descritto. Poi ognuno è tifoso a modo suo, con rispetto di idee, pensieri ed opinioni altrui.
Io provengo da quei pensieri; non al caso la pensa come me Danilo, anziano interista e giornalista doc. Filippo Tramontana, giovane emergente giornalista. La buon’anima di Mauro Bellugi, Riccardo e Giacomo Ferri e tanti altri. Vero anche che lo sport e il calcio devono essere sempre all’avanguardia, ma non fino a al punto da usare o infangare.
Non so se salirò a Milano per unirmi a voi, sono triste per questo, per questa maledetta pandemia, ma so solo che sin da qui, per 900 km, vi raggiungo come neroazzurro di vita e sangue. Sono con il cuore a Milano, come grande vostro amico abbonato alla grande inter, per un unico grido “forza neroazzurri”. E’ il colore che amo: nero per la notte stellata, azzurro come la vita e la serenità con un pizzico di giallo, radioso, caloroso, luminoso come la verità, l’onestà, il rispetto, la sincerità.
Sulle prossime maglie ci sarà una stella e mezzo. Vedremo quando ci saranno altri trofei, più due stelle”.