L’occupazione delle Terapie intensive è scesa al 33%, tre punti percentuali sopra la soglia di allerta fissata dal ministero della Salute, ma anche 13 punti in meno rispetto a sette giorni fa.
E per la prima volta dall’inizio della terza ondata il numero dei ricoveri in Rianimazione è sceso sotto quota 200. Potrebbe essere questo il segnale più importante per il ritorno della Puglia in zona gialla, atteso in particolare dagli operatori della ristorazione: lunedì prossimo saranno esattamente due mesi che le misure di contenimento non consentono le consumazioni al tavolo.
La valutazione ufficiale della cabina di regia arriverà venerdì, ma quella «in preview» destinata ai tecnici verrà elaborata tra oggi e domani. Il dato sul carico sanitario (il riempimento dei reparti) viene di norma valutato con i numeri del martedì.
Pur non essendo ancora rientrata nei parametri ministeriali, la Puglia mostra un trend di discesa che potrebbe convincere gli esperti a classificare basso il rischio e dunque a concedere la riapertura. Soprattutto se il trend continuerà nelle prossime 48 ore: la situazione nei reparti di medicina è scesa al 42%, due punti oltre la soglia ma otto meno rispetto ai sette giorni precedenti.
Gli esperti predicano cautela, sostenendo che dalla riapertura derivi fatalmente un nuovo aumento dei contagi. Ma le ragioni dell’economia spingono per l’allentamento dei vincoli, rimasti ormai soltanto nelle regioni del Sud. L’assessore alla Salute, Pier Luigi Lopalco, era fiducioso del ritorno in zona gialla da lunedì scorso ma, appunto, il ministero ha ritenuto di dover classificare il rischio come «moderato» per effetto dell’alto numero di ricoveri.
Nel frattempo la campagna vaccinale è arrivata a quota 1.394mila somministrazioni (circa l’88% di quelli disponibili) e già da lunedì ha visto l’avvio delle seconde dosi per il personale scolastico, sottoposto a vaccinazione con AstraZeneca.
Il piano di distribuzione del commissario Figliuolo dovrebbe consentire, entro la fine del mese, di far cessare l’emergenza forniture (1,1 milioni di dosi entro la prima settimana di giugno, secondo il capo della Protezione civile pugliese, Mario Lerario), ma già da una settimana si continua a riservare il Vaxzevria per i soli richiami, utilizzando Pfizer per tutte le prime dosi. A fronte di quasi 1,6 milioni di dosi consegnate, quasi un milione sono di vaccino Pfizer: una distribuzione che rispecchia quella a livello nazionale.
In Puglia le persone che devono ricevere il vaccino sono circa 3.200.000, il che significa la necessità di ottenere circa 6 milioni di dosi: quelle finora ottenute ammontano al 25% del fabbisogno complessivo. Il piano che la Regione ha consegnato al commissario Francesco Paolo Figliuolo prevede che la campagna per gli ultrasessantenni termini (con la seconda dose) il 12 luglio: la circolare del dipartimento Salute di lunedì chiede di terminare le prime dosi entro il 15 per la fascia 70-79 ed entro il 30 per quella immediatamente precedente. Non ci sono ancora date fissate per l’avvio delle somministrazioni a chi ha meno di sessant’anni, e l’indicazione arrivata dal commissario è di non partire con le adesioni prima di aver terminato le fasce di popolazione precedenti.
In Puglia (così come nel resto d’Italia) la fascia 50-59 è quella più popolosa (605mila persone), e dunque quella che richiederà la maggior quantità di tempo. L’indicazione del commissario è di procedere per passi, in parallelo con le vaccinazioni sui posti di lavoro. Non è possibile fare previsioni, ma – secondo diverse fonti – se non ci sarà un’accelerazione nelle forniture di vaccini, i cinquantenni otterranno la somministrazione nel corso dell’estate mentre per i quarantenni si andrà a dopo agosto.
La gestione della campagna vaccinale durante l’estate richiederà accorgimenti particolari. È possibile ad esempio che il commissario disponga la possibilità di effettuare la vaccinazione (o il richiamo) anche ai non residenti. Ma è anche possibile che, con l’accelerazione della campagna (che a sua volta dipende dall’aumento del numero di dosi), si ricorra a sistemi alternativi rispetto agli hub, ovvero ai drive-in che garantiscono una maggior velocità di somministrazione.
Redazione Corriere di Puglia e Lucania