Principale Attualità Una città e i suoi mari, Taranto tra storia e memoria

Una città e i suoi mari, Taranto tra storia e memoria

Taranto e il mare

L’ultimo libro di Cataldo PortacciUna città e i suoi mari, Taranto tra storia e memoria, pubblicato da Scorpione Editrice, ricco anche di tante bellissime foto, prezzo di copertina 18 euro, è disponibile da oggi presso la Libreria Dickens e in molte altre librerie della nostra città.

Cataldo Portacci è forse il socio più anziano di Legambiente in Italia. Lo scorso anno gli abbiamo conferito la tessera onoraria come riconoscimento di un impegno che dura da decenni e che si rinnova ogni anno quando telefona per chiedere la nuova tessera dell’Associazione.

Ma non è per questo che il circolo di Taranto di Legambiente ha deciso di patrocinare moralmente la pubblicazione di questa ultima fatica di Cataldo, Una città e i suoi mari, Taranto tra storia e memoria, in cui, sin dal titolo si individua la peculiarità della nostra città nella presenza dei due mari che la circondano e la connotano in maniera inconfondibile.

Il motivo principale sta nella assonanza tra le proposte e le suggestioni che Cataldo sottopone all’attenzione del lettore e le battaglie che Legambiente conduce ormai da oltre sette lustri per il recupero della Città Vecchia e per la bonifica, la riqualificazione e la valorizzazione dei mari di Taranto – e del Mar Piccolo in particolare – anche attraverso il rilancio delle attività legate al mare, a partire da quelle tradizionalmente svolte nella nostra città.

In questa opera Portacci allarga il suo sguardo dalla Città Vecchia, protagonista di altri suoi scritti, al quartiere di Porta Napoli, cui è dedicato il primo capitolo – Porta Napoli ieri e oggi: una periferia da rivalutare, – un luogo che appare oggi desertificato, ma che costituisce una cerniera tra Mar Grande e Mar Piccolo, una porzione di territorio strategica in un progetto di riqualificazione di Taranto. Ed è proprio questa l’impostazione – pienamente condivisibile di Portacci che, come sempre, unisce una grande capacità affabulatoria, nel ricordare fatti e personaggi della Taranto che fu, ad una visione sempre di ampio respiro e pervasa di quell’ottimismo della volontà che gli fa credere che sia possibile un futuro diverso per la città.

Un futuro in cui le bellezze naturali, le attività tradizionali e quelle moderne possano coesistere in un’armonia che negli ultimi decenni è stata completamente dimenticata. Sono pagine, quelle dedicate a Porta Napoli, da cui chi percorre il quartiere ai giorni nostri può intuire il fervore delle attività dei tempi andati, ma anche le potenzialità urbanistiche e produttive e la possibilità concreta di quella rivitalizzazione del quartiere proposta da Portacci nelle considerazioni e proposte poste alla fine del capitolo.

Della Pesca e mitilicoltura in Mar Piccolo e Mar Grande, cui è dedicato il secondo capitolo, Cataldo è un grandissimo esperto. Conosce e sa raccontare con la vivacità e l’arguzia, il gusto per l’espressione dialettale unito alla correttezza scientifica che lo contraddistinguono, una fucina di aneddoti e ricordi relativi alle attività tradizionali del capoluogo jonico. La sua capacità di parlare di mitili, di pesci, di attrezzi per la pesca, di barche, di maestri d’ascia e di tutti gli altri mestieri legati al mare ha incantato centinaia di ragazzi delle scuole in cui Cataldo – con la bandiera di Legambiente alle spalle – ha parlato di queste attività, e continua ad incantare ancora chi abbia la fortuna di ascoltarlo. Nella primavera del 2019 i ragazzi della scuola media Bettolo erano letteralmente ipnotizzati dalle conchiglie e dagli oggetti che Cataldo aveva portato con sé e che aveva ordinatamente disposto sul grande tavolo dietro il quale parlava spiegandone nomi, usi, caratteristiche in un racconto in cui dosava sapientemente aneddoti, storie e dati scientifici.

Il terzo e ultimo capitolo del libro è dedicato ai Personaggi caratteristici del ‘900. Pescatori, mitilicoltori e artigiani tarantini. Arricchito da una serie di belle foto, esso è un contributo a quella sorta di storia sociale della Taranto marinaresca (e non solo) che Cataldo sta scrivendo fin dai suoi primi libri, che vuole parlare alle vecchie come alle nuove generazioni, per provare anche a far capire quanto uno sviluppo distorto, alla lunga, porti più danni che benefici e che, nella visione della città da lui auspicata, si deve partire da presupposti nuovi che tengano conto e valorizzino ciò che di buono si è fatto in passato, aggiornandolo al presente e armonizzandolo con ciò che si intende fare in futuro.

Per questo sguardo rivolto al futuro, che sa trarre dall’esperienza e dai ricordi elementi di riflessione e di proposta che nulla hanno a che fare con la nostalgia di un improbabile “bel tempo andato”, alla sua veneranda età Cataldo appare sempre giovane ed entusiasta come un ragazzo e in questo spirito è davvero un “legambientino” doc.

Auguri, dunque, a Cataldo per il suo lavoro e per le prossime fatiche librarie.

E auguri a Taranto perché sappia comprendere e trovare, anche nella rilettura del suo passato, una nuova chiave per uno sviluppo armonico, che sappia recuperare e rivitalizzare i luoghi della sua storia e intavolare un dialogo rispettoso e non predatorio con i mari che la circondano.

Per un futuro a misura d’uomo.

Lunetta Franco, presidente Legambiente Taranto

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